Multiattività con compilazione Isa obbligatoria
di Fabio GarriniIl principio generale che regola le cause di esclusione dalla compilazione degli Isa è che tale esonero riguarda, oltre che l’applicazione degli indici, anche la compilazione del modello; a tale regola fa eccezione il caso della multiattività.
Isa e multiattività
Le cause di esclusione comportano l’inapplicabilità degli indici di affidabilità fiscale e, come precisato dalle istruzioni, anche l’esonero dalla compilazione del modello ai fini statistici.
Tale regola subisce una eccezione, riferibile all’ipotesi di multiattività: sono tali i contribuenti che esercitano due o più attività di impresa non rientranti nel medesimo Isa, qualora l’importo dei ricavi dichiarati relativi alle attività non rientranti tra quelle prese in considerazione dall’Isa relativo all’attività prevalente, comprensivi di quelli delle eventuali attività complementari previste dallo specifico Isa, superi il 30% dell’ammontare totale dei ricavi dichiarati.
Tali soggetti sono esclusi dall’applicazione degli indici, ma sono comunque tenuti alla compilazione del modello.
Da evidenziare che tale segmentazione nulla ha a che fare con la separazione delle attività ai fini Iva prevista dall’articolo 36 D.P.R. 633/1972: ai fini della compilazione degli Isa, quindi, occorre esclusivamente verificare il codice attività cui riferire i ricavi.
Si potrebbero quindi avere i seguenti casi:
- ricavi afferenti diversi codici Ateco gestiti come unica attività Iva (solitamente perché non vi è pro rata che possa generare limitazioni alla detrazione Iva), ma per i quali potrebbe esservi la necessità di gestire la multiattività Isa (se le attività secondarie superano il 30%);
- al contrario, soggetti con un unico codice Ateco, quindi non multiattività Isa, che però applicano la separazione delle attività Iva (si pensi, ad esempio, alle immobiliari di gestione che locano fabbricati abitativi e strumentali, per i quali si è decisa la separazione Iva).
Va poi segnalata una considerazione riguardante la valenza accertativa dello strumento.
Nella circolare 31/E/2008, in relazione agli studi di settore, l’Agenzia segnalava come, in merito a tutte quelle situazioni in cui le attività non prevalenti si attestavano in prossimità della soglia indicata (es: 28%), la verifica dovesse essere condotta con cautela, in quanto il rilevante peso delle attività non prevalenti, benché appunto inferiori al 30%, potevano falsare l’attendibilità del risultato offerto dallo studio.
Come noto, gli Isa non sono uno strumento di accertamento, ma piuttosto uno strumento di selezione dei soggetti da sottoporre a verifica; ciò posto, quando l’Isa dovesse offrire un risultato inferiore al “6”, soglia che pone il soggetto a rischio di essere incluso nelle liste selettive di verifica, pare utile segnalare nelle annotazioni la rilevanza delle attività secondarie, proprio per manifestare una possibile non corretta valutazione consegnata dall’indice di affidabilità.
Il prospetto multiattività
Nel caso di multiattività occorre utilizzare il modello Isa previsto per l’attività prevalente e, in tale modello, va compilata l’apposita sezione per evidenziare la distribuzione dei ricavi nelle varie attività esercitate:
- nel rigo 1, il codice Isa e il totale dei ricavi derivanti dalle attività (che quindi potrebbero essere anche diverse) rientranti nell’Isa afferente l’attività prevalente;
- nel rigo 2, il codice attività e i relativi ricavi, derivanti dall’attività secondaria. L’attività secondaria è quella associata al maggior ammontare dei ricavi derivanti dalla attività che non è compresa nell’Isa per cui si presenta il modello;
- nel rigo 3, i ricavi derivanti dalle attività per le quali si percepiscono aggi o ricavi fissi, al netto del prezzo corrisposto al fornitore (ad esempio aggi conseguiti dai rivenditori di generi di monopolio, valori bollati e postali, marche assicurative e valori similari, indipendentemente dal regime di contabilità adottato; ricavi derivanti dalla gestione di ricevitorie, dalla vendita di schede e ricariche telefoniche, schede e ricariche prepagate per la visione di programmi pay per-view, abbonamenti, biglietti e tessere per i mezzi pubblici, viacard, tessere e biglietti per parcheggi; ricavi dalla gestione di concessionarie superenalotto e lotto; ricavi conseguiti per la vendita dei carburanti e dai rivenditori in base a contratti estimatori di giornali, di libri e di periodici anche su supporti audiovideomagnetici);
- nel rigo 4, i ricavi derivanti da attività non indicate nei righi precedenti.
L’importo da indicare nel prospetto è costituito dalla sommatoria:
- dei ricavi di cui all’articolo 85, comma 1 Tuir, esclusi quelli di cui alle lettere c, d, e,
- degli altri proventi considerati ricavi (ad esclusione di quelli di cui all’articolo 85, lett. f)
- nonché delle variazioni delle rimanenze relative ad opere forniture e servizi di durata ultrannuale (al netto di quelle valutate al costo).
Tale dato è riscontrabile anche con i dati indicati nel quadro F, relativo agli elementi contabili delle imprese: esso corrisponde infatti alla descrizione degli importi previsti nei righi F01 + F02 (campo 1) – F02 (campo 2) + [F07 (campo 1) – F07 (campo2)] – [F06 (campo 1) – F06 (campo2)] del quadro F dei dati contabili.
Le istruzioni propongono altresì un esempio:
- ricavi derivanti dall’attività X (Isa AM01U) 250.000 (25%)
- ricavi derivanti dall’attività Y (Isa AM02U) 650.000 (65%)
- ricavi derivanti dall’attività Z (Isa AD02U) 100.000 (10%)
Totale ricavi 1.000.000.
Supponiamo che per le precedenti attività non siano stati percepiti aggi.
Il contribuente, in tale ipotesi, compila il modello Isa AM02U, con l’indicazione dei dati (contabili ed extracontabili) riferiti all’intera attività d’impresa esercitata.
Nel prospetto Imprese multiattività indica:
- al rigo 1, il codice dell’Isa “AM02U” e i ricavi pari a 650.000;
- al rigo 2 il codice attività afferente l’attività X e i ricavi pari a 250.000;
- al rigo 4, i ricavi pari a 100.000 afferenti l’attività Z.