Nessuna sorpresa per la scadenza TASI del 16 ottobre?
di Fabio Garrini
Passate le vacanze è ancora tempo di acconto TASI: scade infatti il 16 ottobre la “seconda tranche” degli acconti relativi ai quei Comuni che entro lo scorso maggio non hanno reso disponibili i parametri di calcolo, per i quali i versamenti dell’acconto 2014 sono stati rinviati al 16 ottobre ad opera del D.L. 66/2014.
Non si tratta di una scadenza di poco conto, perlomeno per l’operatività degli studi, visto che ad essere interessati sono gli immobili ubicati nel 70% dei Comuni (tra i quali alcuni di grandi dimensioni, come ad esempio Milano).
Nei giorni scorsi il Ministero delle finanze ha diramato una provvedimento (n.28926 – datato 2 settembre 2014) con il quale viene evidenziata la procedura che i Comuni devono seguire per inserire sul Portale del Federalismo Fiscale le deliberazioni TASI per il 2014.
Ai professionisti tale procedura interessa evidentemente ben poco, se non per quanto riguarda il paragrafo conclusivo, dove si può leggere quanto segue: “la circostanza che, per l’anno 2014, la data per l’approvazione del bilancio degli enti locali sia stata prorogata al 30 settembre 2014 non incide sulla vigenza del termine del 10 settembre 2014 fissato per la trasmissione delle deliberazioni e dei regolamenti relativi alla TASI, con la conseguenza che entro tale ultima data i comuni sono tenuti a trasmettere esclusivamente atti che costituiscano manifestazione della volontà definitiva dell’Ente in materia di TASI.”
I ritardi con i quali i Comuni pubblicano le aliquote derivano dal fatto che tali enti hanno tempo per modificare i parametri di calcolo per l’anno in corso entro il termine di approvazione del bilancio di previsione: si tratta di un fatto piuttosto logico, visto che le entrate tributarie sono evidentemente un elemento fondamentale per mettere in equilibrio il bilancio.
Negli ultimi anni il termine di approvazione di tale documento è stato ripetutamente prorogato, anche a causa del ritardo con il quale il Ministero fornisce ai Comuni i dati dei trasferimenti, situazione che quest’anno è stata aggravata dalla massiccia tornata elettorale di fine maggio. Negli ultimi anni vi sono stati diversi provvedimenti con i quali si è intervenuti sul termine di approvazione delle aliquote proprio al fine di allineare tale scadenza con quella di approvazione del bilancio di previsione (lo scorso anno si è arrivati al 30 novembre!).
Con il richiamato passaggio il Ministero evidenzia ai Comuni circa il fatto che, indipendentemente dal fatto che la scadenza del bilancio sia fissata al 30 settembre, comunque le delibere vanno caricate sul sito internet entro il prossimo 10 settembre, visto che i due termini sono disallineati. Tale “richiamo” lascerebbe presagire che non dovrebbero esservi proroghe al riguardo. D’altro canto, la disposizione del regola il versamento dell’acconto TASI già prevede quali siano le conseguenze nel caso di mancata deliberazione entro tale data: se il Comune non provvede entro la scadenza del 10 settembre, per quel Comunque i contribuenti non verseranno nulla in acconto, ma l’imposta dell’intero 2014 andrà regolata a saldo, peraltro sulla base dell’aliquota standard dell’1 per mille. In questo senso diviene quasi un monito quello del ministero, invitando i Comuni ad accelerare le operazioni, pena sacrificare una buona fetta del gettito TASI, visto che frequentemente le aliquote che vengono deliberate sono ben al di sopra di tale soglia prevista di default.
Salvo ovviamente che non arrivi la classica soluzione in “zona Cesarini”, per riallineare le due scadenze che i Comuni devono rispettare. Con buona pace dei contribuenti che quindi dovranno attendere sino all’ultimo istante le delibere necessarie per il calcolo in scadenza il 16 ottobre.
Ma per una volta vogliamo sperare che questo non accada. Siamo troppo ottimisti?