In merito, si ricorda che l’articolo 5 della Legge 124/2015 aveva delegato il Governo ad adottare uno o più Decreti legislativi per la precisa individuazione dei procedimenti oggetto di segnalazione certificata di inizio attività o di silenzio assenso, nonché di quelli per i quali è necessaria l’autorizzazione espressa e di quelli per i quali è sufficiente una comunicazione preventiva.
Al Governo era stata anche richiesta l’introduzione di una disciplina generale delle attività non assoggettate ad autorizzazione preventiva espressa, nonché la definizione delle modalità di presentazione e dei contenuti standard degli atti prodotti dagli interessati e delle modalità di svolgimento della successiva procedura.
Grazie a quanto approvato dal Consiglio dei Ministri, ogni pubblica Amministrazione avrà l’onere di pubblicare, sul proprio sito, il modulo unico da utilizzare per la Scia.
Il cittadino interessato dovrà presentare, direttamente o in via telematica, unicamente il modello standard, senza nessun altro tipo di documentazione.
Infatti, la richiesta al cittadino di documenti ulteriori rispetto a quelli previsti è considerata inadempienza sanzionabile sotto il profilo disciplinare.
Pertanto, nell’ipotesi di presentazione di altre SCIA, comunicazioni, attestazioni o asseverazioni, sarà lo stesso sportello unico a trasmettere la SCIA presentata dal cittadino agli altri enti interessati, in modo che questi possano avviare i propri controlli e pronunciarsi sull’istanza.
Nel caso la SCIA sia vincolata ad atti di assenso o pareri, ovvero siano necessarie verifiche preventive, sarà l’Amministrazione che riceve l’istanza ad acquisirli, convocando una conferenza di servizi.
Al cittadino che presenterà la SCIA sarà rilasciata una ricevuta, che varrà come comunicazione di avvio del procedimento, con l’indicazione dei termini entro i quali l’Amministrazione è tenuta a rispondere o entro i quali il silenzio dell’Amministrazione equivale ad un via libera.
Viene, infine, inserita una disposizione transitoria che consente a Regioni ed enti locali di adeguarsi al nuovo regime entro il 1º gennaio 2017.
Per tutti i dettagli si attende la pubblicazione del provvedimento in Gazzetta Ufficiale.