3 Giugno 2022

Nuovi strumenti per finanziare l’aggregazione di studi professionali

di Riccardo Conti di MpO & Partners
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All’interno del nostro paese, il ricorso ad operazioni di M&A di studi professionali sta diventando una prassi sempre più diffusa. Le motivazioni alla base di questo fenomeno sono da ricercare nei principali vantaggi che queste operazioni, e, più in generale, le aggregazioni tra professionisti, comportano: raggiungimento di economie di scala e di scopo, espansione geografica, maggior visibilità del brand e condivisione del rischio. Il crescente sviluppo delle aggregazioni in Italia ha determinato un cambiamento degli attori che popolano il mercato professionale, ora caratterizzato dalla presenza di alcuni studi di grandi dimensioni, che, forti di un primo round di acquisizioni alle spalle, si pongono come obiettivo a lungo termine quello di diventare soggetti aggregatori su larga scala.

In parallelo è tuttavia da registrare l’innegabile inadeguatezza dei tradizionali strumenti bancari. Infatti, il canale del classico finanziamento si sta rivelando uno strumento non più adeguato ad operazioni di questo tipo, limitato da procedure e tempistiche lunghe, difficoltà nel riuscire ad ottenere i capitali necessari per finanziare gli investimenti iniziali e richiesta di garanzie personali per importi troppo elevati.

Si rende quindi necessaria la presenza di forme alternative di approvvigionamento dei capitali necessari per il finanziamento dei progetti di aggregazione, quali IPO/quotazioni in Borsa e creazioni di partership che permettano il coinvolgimento di grandi partner finanziari a supporto della crescita delle realtà professionali.

Di seguito si riportano alcuni esempi.

Nel gennaio 2020, gli studi legali LaScala e Nctm hanno dato vita alla società tra avvocati per azioni UniQLegal in partnership con Unicredit. Il progetto è nato dall’unione tra la strategia dei due studi di perseguire le competenze settoriali e la necessità della banca di gestire alcune aree legali di interesse, tra cui il contenzioso passivo bancario, la consulenza ricorrente e la parte contrattualistica. Sulla base delle pattuizioni in essere, gli studi partner sono tenuti a dare supporto tecnico, professionale e manageriale a UniQLegal, mettendo a disposizione tutta la propria esperienza nella gestione dei servizi professionali. L’organico della società è composto da 12 avvocati e 2 coordinatori e la partecipazione al capitale sociale (1,1 milioni di €) è suddivisa tra i 3 soci prevedendo una quota uguale per gli studi legali (45,5%) e una quota di minoranza per Unicredit (9%). Si tratta di una svolta epocale nel contesto italiano, che per la prima volta vede la partecipazione di un partner finanziario in studio professionale.

Tramite la quotazione in Borsa, la raccolta del capitale necessario agli investimenti avviene attraverso il mercato finanziario. Soluzione Tasse rappresenta ad oggi l’unica realtà italiana, operante nel settore contabile/fiscale, ad essere quotata in Borsa (Euronext Growth Milan). In fase di collocamento Soluzione Tasse ha raccolto 13 milioni di euro, il flottante era del 32,5% con una capitalizzazione di mercato all’IPO pari a 40 milioni (15 volte l’EBITDA 2021 e 7 volte ca. l’EBITDA 2022). Il prezzo di collocamento delle azioni è stato fissato a 2,70 euro per azione, con il titolo che guadagna, il primo giorno di quotazione, l’11% arrivando a 3 euro, notificando un’ottima risposta da parte del mercato. L’offerta è stata rivolta esclusivamente a investitori qualificati italiani e a investitori istituzionali esteri. Il 13 gennaio 2022 il gruppo ha annunciato il fatturato consolidato, non ancora sottoposto a revisione contabile, conseguito al 31 dicembre 2021, pari a circa 27 milioni di €, in netta crescita (+42,59%) rispetto all’anno precedente (18,9 milioni di €), con un margine EBITDA di circa 2,6 milioni di €, anch’esso in significativa crescita (+90%) rispetto all’anno passato (1,4 milioni di €).

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