Organizzazione e passaggio generazionale negli Studi professionali: cosa ci chiedono i professionisti
di Andrea Beltrachini di MpO & PartnersDopo una pluriennale esperienza nel campo delle operazioni di m&a tra Studi professionali, da più di un anno MpO ha iniziato a fornire numerose consulenze a professionisti che chiedono un aiuto per organizzare al meglio il proprio Studio e/o pianificarne il passaggio generazionale.
In nostri precedenti contributi abbiamo trattato, sia pur sinteticamente, numerosi argomenti correlati alle suddette esigenze.
Ovviamente un articolo, per quanto ben scritto, non potrà mai sostituire una consulenza specifica, che tenga conto delle esigenze di quel singolo Studio e di quei singoli professionisti (mi si consenta di dirlo: pianificare un’operazione così delicata solo sulla base di uno o più articoli, per quanto possano essere ben scritti…rischia di essere un suicidio!).
Ragione per la quale, da poco più di un anno, MpO ha iniziato a proporre, accanto al tradizionale advisoring a 360 gradi sulle operazioni di m&a tra Studi professionali, un servizio di consulenza ad hoc, per aiutare il professionista ad approfondire alcune tematiche specifiche in materia di organizzazione e pianificazione della propria vita professionale associata.
E la risposta del mondo professionale è stata molto positiva!
Nei paragrafi che seguono, senza alcuna pretesa di sistematicità, verranno illustrate le tre più frequenti tematiche che pressoché ogni Studio Associato – e, quindi, ogni professionista che ne fa parte – deve, prima o poi, affrontare.
E sulle quali molti professionisti si sono rivolti ai consulenti di MpO.
1) La riorganizzazione dello Studio in vista del passaggio generazionale
Dopo una breve analisi dell’assetto esistente ed un confronto con le specifiche esigenze di tutti i soggetti coinvolti (ad es. l’attuale dominus, i collaboratori junior etc.) nonché con la non chiara normativa fiscale-tributaria vigente, si deve decidere quale sia, tra varie alternative, la strada migliore nel caso specifico.
Non esiste, infatti, una strada “giusta”, ma più percorsi, ognuno con i propri pro ed i propri contro.
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