Patent Box: Inghilterra e Italia a confronto
di Claudio MelilloL’attuale quadro dell’agevolazione del Patent Box è certamente variegato. Considerando i diversi sistemi propri dei differenti Paesi, appare evidente come si sia davanti a un quadro complesso e tutt’altro che uniforme; infatti, tra i vari Paesi ci sono sostanziali differenze (in alcune fattispecie muta il livello di tassazione, in altre il trattamento delle spese e delle detrazioni).
Il regime del Patent Box è stato introdotto nel Regno Unito nel 2013 e, oggi, è oggetto di disciplina nel “Corporate Tax Act” (CTA), Part8A. L’entrata in vigore dell’“IP regime” inglese è avvenuta in anticipo rispetto al nostro Paese, ove, invece, ha trovato applicazione per mezzo della legge di Stabilità solamente nel 2015 e ha successivamente trovato conferma nel connesso decreto attuativo. Il regime di favore per i beni immateriali in vigore in Inghilterra permette alle aziende britanniche di avere una percentuale più bassa di tassazione e, per l’esattezza il 10%, a fronte del 19% quale aliquota della Corporate Tax. Mentre, in Italia i redditi derivanti da brevetti e altri intangibles, invece di essere assoggettati alla tassazione ordinaria, con l’adozione del Patent Box, saranno soggetti a un’aliquota dimezzata. Il Governo inglese ha recepito, con netto anticipo rispetto al nostro Paese, le raccomandazioni OCSE oggetto di BEPS, prevedendo una sorta di regime transitorio per quei beni immateriali non più coperti dall’agevolazione, per i quali ha previsto la possibilità di continuare a fruire del beneficio fino al 2021, fatta eccezione per i beni immateriali acquisiti dal 2 gennaio 2016. Le raccomandazioni contenute nel Progetto BEPS, sono state, contrariamente a quanto avvenuto in Inghilterra, recepite in Italia con notevole ritardo e, solo parzialmente, a causa dell’inerzia del legislatore italiano.
È utile rilevare come, le pratiche connesse al Patent Box in Inghilterra, siano state oggetto di indagine nel 2014; tutto ciò ha condotto a un accordo tra Inghilterra e Germania sulla realizzazione di una bozza di proposta avente ad oggetto talune migliorie, bozza fondata sul tanto decantato Nexus Approach Beps.
Ebbene, alla luce di quanto ora descritto, nel panorama europeo, i regimi esistenti si devono suddividere in due gruppi:
- quello essenzialmente diretto a favorire lo sviluppo e l’innovazione. Risultano inclusi il Belgio, l’Olanda, la Gran Bretagna e l’Italia. Essi si concentrano cioè sui brevetti, piuttosto che su beni connessi al marketing,
- quello che cerca di attrarretutte le forme di beni immateriali, ed è quello utilizzato da Cipro, Francia e Ungheria.
Tuttavia, anche con riferimento ai Paesi che hanno adottato il primo “modello”, il Patent Box viene sempre più utilizzato quale veicolo diretto a incoraggiare l’innovazione e attirare attività di ricerca e sviluppo.
Con il tempo esso è divenuto uno strumento diretto principalmente allo spostamento dei ricavi derivanti dagli intangibles, dai Paesi esteri verso l’Inghilterra ovvero l’Italia, in modo da beneficiare della sottesa agevolazione fiscale.
Ed è proprio questa amara consapevolezza che ha condotto al dialogo e alla riflessione in merito all’adozione di ulteriori misure comuni ai membri OCSE e al, seppure teorico, progetto di introduzione di un sistema di tassazione comune per le imprese.