Patent Box: Lussemburgo ed Europa a confronto
di Claudio MelilloIl sistema fiscale del Lussemburgo riconosce un’esenzione dell’80% sui redditi derivanti dai diritti su alcune proprietà intellettuali e sulle plusvalenze realizzate dalla vendita di tali diritti, con un’imposta massima del 5,84% (20% moltiplicato per l’attuale aliquota del 29,22%). La speciale aliquota si applica solo a quegli intangibles acquisiti dopo il 31 dicembre 2007 e non è necessario che l’IP sia stato acquisito in Lussemburgo. La normativa del Lussemburgo prevede che sia solo il possessore dell’immobilizzazione immateriale ad aver il diritto di ottenere dei benefici dal regime fiscale agevolato per gli intangibles; detta normativa si applica sia ai contribuenti che acquistano intangibles in Lussemburgo sia a chi li acquista altrove.
Il regime agevolato per gli intangibles del Lussemburgo, come quello del Belgio e della Spagna, risulta essere molto simile a quello italiano poiché consiste in una detassazione di parte del reddito e, pertanto, non corrisponde, come in Inghilterra e Francia, con l’introduzione di un’aliquota fiscale ridotta sugli IP. Con riferimento alla scelta dei redditi esentati, il Lussemburgo fa rientrare nella categoria le royalties derivanti dallo sfruttamento dell’invenzione e le plusvalenze da cessione, si parla in questo caso di sfruttamento diretto, a differenza di quanto avviene in Spagna e Belgio, dove viene riconosciuto l’accesso ai benefici solo per i redditi derivanti dallo sfruttamento dell’invenzione attraverso terzi. Nel nostro Paese, invece, è previsto un sistema misto che prevede l’accesso all’agevolazione, sia dei redditi derivanti dalla cessione a terzi, sia in ipotesi di uso diretto degli stessi.





