Pianificazione patrimoniale: soluzioni e strumenti per evitare i conflitti tra fratelli
di Angelo GinexÈ noto come una delle principali cause di instabilità o addirittura “fallimento” delle imprese familiari, nella fase di gestione ordinaria così come in quella del passaggio generazionale, sia rappresentata dal rapporto conflittuale che viene inevitabilmente ad instaurarsi tra i vari membri del gruppo famiglia, siano essi coetanei o, peggio ancora, di seconda generazione.
Le ragioni di tali conflittualità discendono precipuamente dal fatto che i diversi attori, oltre a perseguire un obiettivo economico che generalmente dovrebbe essere il medesimo, dispongono inevitabilmente di un capitale socio-emotivo (a volte anche totalmente) differente, con la conseguenza che si generano dispute e conflitti in grado di minare non solo la continuità, ma la stessa sopravvivenza del business aziendale.
In tale contesto, quindi, risulta particolarmente importante riuscire ad anticipare o, quantomeno, a governare la turbolenta fase di gestione ordinaria o di passaggio generazionale che si viene ad innescare.
I rapporti di convivenza tra membri di generazioni diverse, così come quelli tra coetanei (specie se appartenenti a diversi rami familiari), rappresentano infatti relazioni tra le più difficili da gestire, in cui è opportuno il sapiente intervento di un professionista esperto della materia.
Ad esempio, nella fase del passaggio generazionale, soprattutto nella ipotesi in cui il fondatore sia uno soltanto, è opportuno che questi non dia preferenza ad un principio di uguaglianza, ma valuti attentamente gli interessi e le capacità dei singoli membri (e prossimi eredi) nella gestione imprenditoriale, mostrando coraggio nella scelta di affidare l’impresa ai soggetti più preparati e motivati.
Nell’ambito dei conflitti tra familiari appartenenti alla stessa generazione, invece, appaiono interessanti le soluzioni proposte da una recente ricerca svolta dal Centro per il Family Business management della Libera Università di Bolzano.
Tra le altre, ad esempio, si consiglia di dividersi i compiti in base a talenti e competenze (meglio se complementari); favorire comunicazioni frequenti tra i due (o più) fratelli e diffondere le informazioni in modo completo e trasparente; far leva sui propri punti di forza individuali, ma collaborare per tutte le decisioni importanti; dare sempre la priorità al family business rispetto agli interessi personali; far leva sulla fiducia che si crea fra chi si conosce da anni per velocizzare i processi decisionali; creare il consiglio di famiglia, organismo utile a gestire al meglio gli interessi della famiglia in azienda; ove possibile, scrivere degli accordi di famiglia al fine di regolamentare e/o vincolare gli aspetti importanti.
Ovviamente le soluzioni proposte, specie le ultime due, si rivelano particolarmente utili anche nella ipotesi in cui i rapporti conflittuali sorgano tra membri di generazione diversa o, finanche, tra membri appartenenti a rami familiari differenti.
Gli accordi di famiglia (c.d. Family Constitution), ad esempio, rappresentano una soluzione particolarmente efficiente nella gestione del passaggio generazionale, in quanto consente di disciplinare non solamente gli aspetti economico-patrimoniali, ma anche quelli relativi al capitale umano, etico e sociale che il fondatore desidera sia trasmesso alle generazioni future.
Evidentemente si tratta di uno strumento integrativo di pianificazione patrimoniale, nel senso che agli istituti giuridici ritenuti più idonei (holding, trust, patto di famiglia, società semplice, etc.) si affianca un “documento programmatico” avente il chiaro obiettivo di individuare i principi ispiratori e i riferimenti valoriali della famiglia nell’utilizzo del patrimonio.
Altre soluzioni molto interessanti per governare la fase del passaggio generazionale e, in particolare, i conflitti tra fratelli sono rappresentante dalle c.d. categorie speciali di azioni e dalle c.d. quote di s.r.l. con diritti particolari. Si tratta di strumenti interessanti poiché essi consentono di operare una distinzione tra i diritti concernenti l’amministrazione della società e quelli riguardanti la distribuzione di utili.
In questo modo, ad esempio, è possibile risolvere il rapporto di conflittualità tra fratelli che il fondatore, suo malgrado, si ritrova a dover gestire nella delicata fase del passaggio generazionale, quando soltanto uno dei suoi figli è bravo nella gestione imprenditoriale. Nella specie, proprio in virtù delle capacità imprenditoriali di uno soltanto dei suoi figli, il fondatore può decidere di affidargli la gestione dell’impresa di famiglia (quindi, diritti sia economici che amministrativi), riservando invece all’altro soltanto i diritti economici, ovvero alla distribuzione di utili.
In definitiva, quindi, appare evidente come le soluzioni e gli strumenti per evitare o, comunque, risolvere i conflitti tra fratelli siano numerosi e diversi tra loro, con molteplici possibilità di adattamento e customizzazione; piuttosto, la cosa davvero importante è agire per tempo onde scongiurare il rischio di discontinuità e sopravvivenza del business aziendale.