Ciò che sta accadendo oggi è solo una riscoperta. Chi ha capito la potenzialità del mezzo e la capacità attrattiva della comunicazione audio sta presidiando nuovi canali ancora poco battuti. Ma lo spazio si sta affollando in modo sempre più veloce e con un livello di qualità sempre più alto.
C’è ancora chi pensa che il podcast sia un fenomeno passeggero o una bolla che presto si sgonfierà, ma le scelte strategiche e gli investimenti che i grandi player stanno facendo in questo settore dovrebbe farci pensare che forse tanto passeggero non sarà.
Da una parte emergono produttori, creator e editori audio. Dall’altra le piattaforme di distribuzione stanno rendendo più agevole la fruizione dei contenuti.
Tutti i grandi gruppi editoriali sono già approdati al mondo del podcasting. Ultimo il gruppo GEDI che ha già anticipato novità interessanti su questo fronte: dal prossimo gennaio lancerà l’app One Podcast e creerà una podcast factory.
Spotify, invece, oltre ad aver implementato le sottoscrizioni di abbonamenti per sostenere i creator nella produzione dei loro contenuti audio, ha da poco acquisito Findaway, leader nella distribuzione del mondo degli audiolibri.
Dunque forse il podcast è un canale da prendere in considerazione nella propria comunicazione di brand e non sottovalutare. Tanto più oggi che il mercato non è ancora così saturo ed è più facile posizionarsi.
Negli ultimi due anni abbiamo assistito a una gran spinta sull’acceleratore per quanto riguarda il podcasting, sia per la crescita nel numero degli ascoltatori che per le produzioni. Saremo protagonisti o osservatori? Come decideremo di vivere questa evoluzione sarà una decisione solo nostra.
L’innovazione è una leva importante nell’era del digitale. L’audio non è una novità ma lo sono gli strumenti che abbiamo a disposizione. Questo può fare la differenza anche nel raggiungere nuovo pubblico e offrire una dimensione di fruizione dei nostri contenuti diversa è più ingaggiante.