Che ci crediate o no, è la sezione più importante del profilo.
Lo so, qualcuno di voi neppure l’ha compilata, ed è un grave errore. Dovete sapere infatti che secondo le statistiche oltre il 75% degli utenti di LinkedIn si ferma proprio al sommario, perché solo in poche occasioni – ammettiamolo – la curiosità spinge a scorrere il profilo altrui dall’inizio alla fine.
Lo spazio del riepilogo è piuttosto limitato: nella sezione ci stanno più o meno 10 righe che dovrebbero descrivervi, sia personalmente che professionalmente. Fossi in voi, io lo suddividerei in tre piccole parti: una frase iniziale (“Sono un avvocato di Brescia con oltre dieci anni di esperienza in…”), qualcosa di specifico sul vostro lavoro attuale (“Nel mio studio, mi occupo principalmente di…”) e infine qualcosa di più “personale”, magari sulle vostre ambizioni future o gli interessi (“Sono appassionato di…/ il mio obiettivo di carriera è…”).
Ecco gli errori (meglio forse dire “orrori”) che sono assolutamente da evitare: 1) non scrivere in terza persona (tipo “Mario si occupa, si è laureato…” Ma per carità, sapete che siamo nel 2016?); 2) non duplicate quanto si trova altrove sul profilo (tipo numero di telefono, indirizzo e-mail). Se lo fate, chi visita il vostro profilo capisce subito che non avete ancora capito come si usa LinkedIn; 3) non siate prolissi, ma brevi ed incisivi.
Devono essere 10 righe belle, interessanti, indimenticabili, che siano cioè in grado di dire qualcosa di importante su di voi.
Avete a che fare con voi stessi 24 ore al giorno da anni: non dovrebbe essere difficile trovare 10 righe. E fatemi dire: se non le trovate voi…
La redazione del profilo LinkedIn in inglese, per voi e il vostro studio, è una delle attività del nuovo corso estivo di inglese commerciale e legale al Worcester College dell’Università di Oxford (27 agosto-3 settembre 2016): iscrivetevi sul sito www.eflit.it