11 Luglio 2016

Profili penali della voluntary disclosure

di Luigi Ferrajoli
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La Legge n. 186 del 15.12.2014, integrando il D.L. n. 167/1990 (artt. da 5-quater a 5-septies), ha introdotto in via definitiva la procedura dellavoluntary disclosure” (ovvero collaborazione volontaria). Nell’obiettivo di contrastare l’evasione fiscale e di far emergere i capitali detenuti all’estero in violazione degli obblighi previsti dalla normativa sul monitoraggio fiscale, il Legislatore ha previsto per determinati soggetti (persone fisiche, enti non commerciali, società semplici ed equiparate) la possibilità di attivare una procedura conciliativa che preveda il pagamento delle imposte e degli interessi dovuti per i periodi d’imposta ancora accertabili al momento di presentazione dell’istanza.

Com’è noto, tale procedura non ha comportato alcun condono della pretesa impositiva rappresentando, invero, l’occasione per sanare la propria posizione tributaria con l’unico beneficio di un trattamento sanzionatorio meno afflittivo. Ed infatti, la normativa ha previsto la riduzione della sanzione amministrativa in caso di omessa o incompleta compilazione del quadro RW, nonché delle sanzioni relative alle violazioni in materia di imposte sui redditi e relative addizionali, imposte sostitutive, imposta regionale sulle attività produttive, imposta sul valore aggiunto e alle violazioni degli obblighi dei sostituti d’imposta.

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