Proposte di lettura da parte di un bibliofilo cronico
di Andrea ValiottoWaterloo
Walter Scott e Victor Hugo
Sellerio
Prezzo – 13
Pagine – 264
«La tripla linea di solide piazzeforti francesi lungo i confini del Belgio servì a Napoleone come una cortina, dietro la quale egli fu in grado di predisporre e riunire a piacere le proprie truppe, senza concedere agli alleati e ai loro generali alcuna possibilità di osservare i suoi movimenti o di prepararsi per quell’attacco che tali movimenti avrebbero indicato come imminente. Dall’altro canto, le frontiere del Belgio erano aperte alla sua esplorazione ed egli conosceva perfettamente lo schieramento degli alleati».
«Enigma Waterloo» così Sergio Valzania denomina l’incertezza che circonda la battaglia, non solo il suo svolgersi, lo stesso nome, i meriti e gli errori, ma perfino chi ne fu veramente il vincitore. Di questa ambiguità sono prova le due ricostruzioni che compongono questo Waterloo: la prima stesa da Walter Scott nella sua monumentale Vita di Napoleone Buonaparte; l’altra è un lungo racconto della giornata campale, costruito nella forma di una visita al campo di battaglia, contenuto nei Miserabili di Victor Hugo. Due versioni tanto differenti anche nei toni e nei sentimenti, che suggeriscono in generale la doppiezza della storia stessa. Tanto che Valzania può concludere la sua Nota al volume che vincitore fu, anche, Napoleone, lo sconfitto di quell’ora, che però coronò «un progetto di autocelebrazione perfettamente riuscito» invece di finire mediocremente all’Elba.
Epepe
Ferenc Karinthy
Adelphi
Prezzo – 18
Pagine – 217
Ci sono libri che hanno la prodigiosa, temibile capacità di dare, semplicemente, corpo agli incubi. Epepe è uno di questi. Inutile, dopo averlo letto, tentare di scacciarlo dalla mente: vi resterà annidato, che lo vogliate o no. Immaginate di finire, per un beffardo disguido, in una labirintica città di cui ignorate nome e posizione geografica, dove si agita giorno e notte una folla oceanica, anonima e minacciosa. Immaginate di ritrovarvi senza documenti, senza denaro e punti di riferimento. Immaginate che gli abitanti di questa sterminata metropoli parlino una lingua impenetrabile, con un alfabeto vagamente simile alle rune gotiche e ai caratteri cuneiformi dei Sumeri – e immaginate che nessuno comprenda né la vostra né le lingue più diffuse. Se anche riuscite a immaginare tutto questo, non avrete che una pallida idea dell’angoscia e della rabbiosa frustrazione di Budai, il protagonista di Epepe. Perché Budai, eminente linguista specializzato in ricerche etimologiche, ha familiarità con decine di idiomi diversi, doti logiche affinate da anni di lavoro scientifico e una caparbietà senza uguali. Eppure, il solo essere umano disposto a confortarlo, benché non lo capisca, pare sia la bionda ragazza che manovra l’ascensore di un hotel: una ragazza che si chiama Epepe, ma forse anche – chi può dirlo? – Bebe o Tetete.
Luce perfetta
Marcello Fois
Einaudi
Prezzo – 20
Pagine 314
«Non è facile stabilire per quanto tempo una passione possa covare».
Cristian è intraprendente e deciso, «uno di quegli uomini che, a certe donne particolarmente intuitive, fanno l’effetto di parlare anche quando tacciono». Maddalena è altrettanto tenace, e ha dalla sua la forza di saper immaginare – e insieme difendere – il proprio futuro. Sarebbero perfetti l’uno per l’altra, se il loro destino comune non avesse il nome di Domenico. Il sentimento che lega Domenico a Cristian «da un punto di vista della linea parentale genetica non ha nessun valore, ma da quello della linea parentale affettiva è quanto basta per dare senso a una vita intera». Anche se hanno cognomi diversi, infatti, i due ragazzi crescono come fratelli. E quando – passati i furori dell’adolescenza – Nuoro si organizza per apparecchiare la festa di fidanzamento di Domenico e Maddalena (nel frattempo rimasta incinta), diventa chiaro a tutti che per Cristian non c’è piú spazio. Se non fosse che lui è un Chironi, appartiene cioè a una famiglia «sempre caduta in piedi, perché il suo destino è di sembrare lí lí per precipitare, ma poi questo non accade mai». Tanto che quando si mette in mezzo Mimmíu – padre di Domenico, zio adottivo di Cristian – diventa evidente che la stirpe dei Chironi è troppo ingombrante per poter essere tollerata. Del resto «non si conosce veramente qualcuno finché non lo si può paragonare a se stessi»… Dopo Stirpe e Nel tempo di mezzo, un romanzo – attesissimo – colmo di passioni sopite, di tradimenti, colpi di scena e riconciliazioni. Una storia che si scioglie, infine, in un duello epico, dove nella vicinanza e nell’assenza si gioca la partita della vita. Gli anni Ottanta della speculazione edilizia in Sardegna, mescolati alle canzoni di Gazebo e al Conte di Montecristo, fanno da sfondo a una vicenda in cui il cuore dell’intera umanità sembra essere piú che mai esposto agli occhi del lettore. Un esercizio crudele eppure necessario, per sentire addosso quella luce perfetta che ammanta i nostri ricordi. Con la speranza di riconquistare la propria identità e i propri desideri, fino a comprendere che sognare è «immaginare se stessi esattamente nel posto in cui ci si trova».
Gli occhi gialli dei coccodrilli
Katherine Pancol
Bompiani
Prezzo – 12
Pagine – 624
Tre generazioni di donne: la fredda matriarca, le sue nipoti e in mezzo, allo stesso tempo figlie e madri, Iris e Joséphine, sorelle dal carattere e dai sogni diversi. Iris spera in una brillante carriera da sceneggiatrice, Joséphine vuole affermarsi come studiosa di storia medievale. Ma le loro esistenze subiscono un’imprevista trasformazione. Una girandola di eventi che si susseguono fino all’ultima pagina, esplorando le pieghe più intime della natura umana.
Sulle ali del Barolo – Appunti di viaggi
Gianni Gagliardo
Cinquesensi
Prezzo – 15
Pagine: 160
Il Barolo non si beve soltanto ma si può leggere con lo stesso piacere. Ce lo insegna Gianni Gagliardo in questi suoi appunti di viaggio alla ricerca di tracce consistenti di questo grande vino italiano in ogni parte del mondo.