Proposte di lettura da parte di un bibliofilo cronico
di Andrea ValiottoLe origini culturali del Terzo Reich
George L. Mosse
IL Saggiatore
Prezzo – 21
Pagine – 456
Come è stato possibile che, nel cuore della vecchia Europa, persone «perbene», intelligenti e istruite abbiano aderito in massa alla causa del nazismo, abbracciandone i valori? Molti vedono nell’ideologia nazionalsocialista il prodotto di poche menti squilibrate, o una mera costruzione propagandistica per conquistare il consenso popolare. Ma l’ascesa di Hitler non fu un incidente della storia. Il Saggiatore ripropone al lettore italiano Le origini culturali del Terzo Reich, il primo saggio ad aver esaminato il nazismo come sistema di pensiero capace di comporre – attraverso il collante dell’antisemitismo – convinzioni e ideali che da tempo circolavano nella società tedesca: il misticismo naturalistico del Volk, l’irrazionalismo neoromantico, l’ossessiva riscoperta di un passato mitologico, il rifiuto del governo rappresentativo e dell’urbanizzazione, il razzismo. Un’ideologia «nazional-patriottica» che si era accesa nelle circostanze dettate dalla travagliata unificazione tedesca e dall’impatto della rivoluzione industriale su una società prevalentemente agricola, e che divampò in seguito al diktat del trattato di Versailles e all’enorme instabilità della Repubblica di Weimar. Il nazismo fu la tragica risposta a una crisi del pensiero e della politica che in Germania imperversava da decenni. Per comprendere il passato, lo storico deve penetrare nella percezione che gli uomini comuni hanno del tempo in cui sono immersi. Guidato da questa premessa, George L. Mosse offre un contributo tuttora imprescindibile per ripercorrere la lunga strada che portò al potere il più vasto e terribile movimento di massa del Novecento.
La Mecca rivelata. Avventure di esploratori europei nelle citta sacre dell’Islam
Aa. Vv.
Sellerio
Prezzo – 16
Pagine – 272
Il viaggio alla Mecca attraverso gli occhi di viaggiatori europei che hanno compiuto in incognito il pellegrinaggio, dal XVI secolo in poi. Narrazioni avventurose e descrizioni di straordinario valore documentario, 11 testimonianze mai raccolte e tradotte, in grado di fornire un quadro vario ed esaustivo del mondo arabo più segreto, in cui si fondono gusto della scoperta, curiosità etnografica, indagine politica.
Nei secoli fedele
Gastone Breccia
Mondadori
Prezzo– 20
Pagine – 360
Il 6 luglio 1815, nei sobborghi di Grenoble, uno squadrone di carabinieri a cavallo caricò i francesi che stavano già abbandonando le proprie posizioni. Era la fine delle guerre napoleoniche e l’inizio della storia militare dell’«Arma fedelissima», istituita l’anno precedente da re Vittorio Emanuele I di Savoia: da allora i carabinieri hanno partecipato a tutti i principali conflitti in cui si è trovato coinvolto prima il regno di Sardegna e poi l’Italia unita – guerre d’Indipendenza, guerre coloniali e guerre mondiali – non soltanto svolgendo il loro ruolo istituzionale di sorveglianza delle retrovie e delle comunicazioni, e in generale tutti i compiti di polizia militare, ma portando in prima linea reparti combattenti costituiti da volontari dell’Arma. Nei secoli fedele è la prima storia non ufficiale a ripercorrere le gesta dei carabinieri in battaglia: dalla celebre carica di Pastrengo del 30 aprile 1848, quando gli squadroni della scorta di Carlo Alberto si trovarono sotto il fuoco nemico e finirono per decidere le sorti dello scontro, allo sfortunato assalto del 19 luglio 1915 sul Podgora, di fronte a Gorizia, alla disperata resistenza sul «passo delle euforbie», ultimo baluardo dell’impero africano, fino alla tragedia di Nassiriya del 12 novembre 2003, quando la base «Maestrale» della MSU – la Multinational Specialized Unit, reparto speciale addestrato in operazioni di peace-keeping – venne attaccata e distrutta da attentatori suicidi appartenenti alla cellula di al Qa’ida in Iraq. Nove episodi, nove storie esemplari di uomini in guerra che vengono inseriti e spiegati nel più vasto contesto storico e militare, prima di farli rivivere nei particolari, davanti agli occhi del lettore, attraverso i documenti e le memorie dei protagonisti. Battaglie vinte e perdute, ma sempre combattute con spirito di sacrificio e senso dell’onore da soldati italiani il cui ricordo può insegnare molto alle nostre generazioni più fortunate, che possono godere, anche grazie a loro, dell’inestimabile dono della pace.
Lo specchio si fa verde in primavera
Selina Sen
Neri Pozza
Prezzo – 18
Pagine – 384
È il 1984 a New Delhi, e la città è scossa dalle violenze anti-Sikh dopo l’assassinio di Indira Gandhi.
Nella famiglia di Chhobi e Sonali, tuttavia, un piccolo clan di bengalesi rifugiatisi a Delhi a seguito della partizione dell’India, tutto sembra seguire il corso ordinario delle cose. La bella Sonali si è appena vestita e come sempre ha scelto d’istinto ciò che le dona di più: le tinte capaci di accenderle riflessi dorati sulla pelle e di esaltare l’ambra liquida dei suoi occhi. Chhobi, sua sorella, una ragazza sensibile e intelligente che non bada molto alle apparenze, non può fare a meno di guardarla ammirata. Dida, la nonna indomabile che tiene unita la famiglia a dispetto di tutte le avversità, i lunghi capelli sciolti intorno al viso in una serie di riccioli umidi, intona la sua preghiera mattutina con i più disparati nomi di Krishna. Dadu, il nonno, siede già da qualche ora sulla vecchia seggiola di vimini e, mentre si accarezza la cisti sul mento, continua a sognare la sua terra, i fiumi perduti della sua giovinezza. Ma, la madre, si aggira già per la casa col volto di chi è in lotta perenne con la solitudine dopo essere rimasta vedova a trent’anni. Tutto sembra uguale a ieri e all’altroieri, ma tutto non lo è più. Come la città fuori, anche il piccolo continente della famiglia di Dida è scosso dalla tempesta. Sonali, sempre più insofferente alle tradizioni, si è innamorata di un punjabi che, con le sue giacche troppo attillate e i profumi troppo forti, appare fatuo e vanesio agli occhi di Chhobi. Scoppiano i conflitti, nel seno della famiglia, tra Sonali sempre più proiettata verso l’Occidente e sua sorella Chhobi, in bilico tra modernità e tradizione, tra le due figlie e la madre. In gioco è l’erosione graduale degli antichi valori, l’accettazione delle nuove identità e, per il nonno, l’ardua idea che Delhi sia la sua nuova terra.
Le tartarughe tornano sempre
Enzo Gianmaria Napolillo
Feltrinelli
Prezzo – 15
Pagine – 224
Salvatore è nato quando in pochi conoscevano il nome della sua isola: un luogo di frontiera posto alla fine del mondo, con il mare blu e la terra arsa dal sole. È cresciuto sulle barche, vicino alle cassette di alici, con lo sguardo nell’azzurro, sopra e intorno a lui. Forse è lì che tutto è cominciato, tra ghirigori nell’acqua e soffi nel vento. Di sicuro è lì che ha conosciuto Giulia, anche se lei vive a Milano con i genitori emigrati per inseguire lavoro e successo. Da sempre Giulia e Salvatore aspettano l’estate per rivedersi: mani che si intrecciano e non vogliono lasciarsi, sussurri e promesse. Poi, d’inverno, tante lettere in una busta rosa per non sentirsi soli. Finché, una mattina, nell’estate in cui tutto cambierà, Giulia e Salvatore scoprono il corpo di un ragazzino che rotola sul bagnasciuga come una marionetta e tanti altri cadaveri nell’acqua, affogati per scappare dalla fame, dalla violenza, dalla guerra. Gli sbarchi dei migranti cominciano e non smettono più. L’isola muta volto, i turisti se ne vanno, gli abitanti aiutano come possono. Quando Giulia torna a Milano, il filo che la lega a Salvatore si allenta. La vita non è più solo attesa dell’estate e amore sincero, corse in spiaggia e lanterne di carta lanciate nel vento in una notte stellata. La vita è anche uno schiaffo, un risveglio, la presa di coscienza che al mondo esistono dolore e differenze. Una scoperta che travolge i due ragazzi e che darà valore a tutte le loro scelte, alla loro distanza e alla loro vicinanza. Giulia e Salvatore ora ne sono sicuri. L’isola è di chi rimane e di chi arriva. Non di chi se ne va. Non di chi dimentica.
Le vie del vino
Jonathan Nossiter
Einaudi
Prezzo 16
Pagine 244
Un viaggio d’amore nei vitigni, le cantine e le enoteche del mondo. Un grido di ribellione contro il conformismo dei sapori. Per l’unicità e la poesia del vino e della terra. L’inizio è una bottiglia misteriosamente difettosa in un’enoteca di Parigi. Per capirne la ragione, Nossiter visita le cantine più rinomate di Borgogna e i vitigni più rigogliosi del Brasile, incontra vecchi contadini, affascinanti sommelier e giovani enologi. E riflette, parlando di cinema, arte e letteratura, senza mai smettere di assaporare e conoscere. La scoperta finale è che anche il vino subisce ovunque, nel mondo, un potente processo di omologazione. Un rischio politico poiché nel vino c’è tutto: la mano e il sudore, il sole, l’acqua e la terra, il piacere e il lavoro dell’uomo.