Quali saranno i lavori più richiesti in futuro?
di Mariangela Campo - Giornalista, blogger e copywriter freelanceQuali saranno i lavori più richiesti in futuro?
Ci sono diversi studi in merito che indicano alcuni orientamenti generali, malgrado la consapevolezza che il mercato del lavoro sia instabile, soprattutto alla luce di quanto accaduto nel mondo in seguito alla pandemia.
Di questi trend, il primo è senza dubbio l’importanza delle lauree STEM, acronimo di Science, Technology, Engineering, Mathematics, cioè lo studio delle scienze esatte, Scienze, Tecnologia, Ingegneria e Matematica.
Le lauree STEM hanno un rapporto molto stretto con il mercato del lavoro, tanto che in tempi non sospetti, parlo del 2009, l’allora presidente USA Barack Obama disse che il successo americano sarebbe dipeso dall’educazione degli studenti, specialmente in scienza, tecnologia, ingegneria e matematica.
Attraverso l’educazione STEM, considerata strumento chiave in termini di prosperità economica e competitività degli stati, secondo Obama si crea la leadership riguardo a ricerca, scoperta e innovazione.
Purtroppo in Italia, ancora oggi, ci sono troppi giovani che si iscrivono alle facoltà universitarie senza avere un’adeguata informazione al riguardo e, dato su cui riflettere, senza conoscere le vere esigenze del mercato del lavoro.
Gli altri trend che influenzano il mondo del lavoro odierno e degli anni a venire, quindi anche i lavori più richiesti in futuro, sono la continua evoluzione tecnologica, con la digitalizzazione di tutti gli aspetti della vita a farla da padrona, e lo sviluppo della cosiddetta “economia verde”.
Dagli studi più recenti in materia, comunque, non si evidenziano grosse differenze tra le professioni più richieste in Italia e quelle richieste in Europa e negli Stati Uniti.
Tutte hanno a che fare con:
- la tecnologia;
- l’istruzione;
- la formazione;
- la comunicazione;
- i servizi di cura e assistenza alle persone.
Una professione molto richiesta negli Stati Uniti e negli stati del nord Europa, ma che in Italia non è ancora diffusa, è quella di Funzionario per l’uguaglianza, la diversità e l’inclusione sul posto di lavoro.
Si tratta di una funzione molto importante: diminuire le discriminazioni a tutti i livelli sul luogo di lavoro, raggiungere la parità di accesso a tutti i servizi e promuovere best practice verso i gruppi di minoranze.
Agli studi sulle professioni del futuro, si affiancano quelle sulle competenze più ricercate dal mercato del lavoro negli anni a venire.
È interessante notare come le competenze più ricercate siano quelle creative: in particolare, si cercano persone con una spiccata “Intelligenza emotiva”, ovvero la capacità di riconoscere, usare, capire e gestire le nostre emozioni in qualsiasi ambito lavorativo.
Seguono l’Intelligenza creativa, la capacità “la capacità di unire elementi preesistenti in combinazioni nuove, che siano utili” (POINCARE’, 1906) e l’Intelligenza sociale, cioè la capacità di entrare in relazione con gli altri in modo efficiente e costruttivo o anche la capacità di agire in modo appropriato in situazioni che implichino degli scambi relazionali.
Insomma, se da una parte il mercato del lavoro ci chiede un’educazione di tipo STEM, proprio perché l’economia del ventunesimo secolo si basa sul capitale umano formato in questi settori, che sono in crescita costante, dall’altro richiede competenze del tutto trasversali a questo genere di istruzione, che hanno a che fare con la creatività e l’empatia.
Se vuoi approfondire la lettura di quali sono, nel dettaglio, le nuove professioni e le nuove competenze del futuro, ecco il link al mio articolo dedicato.
Qui, invece, il link all’approfondimento su quali sono, nel dettaglio, le lauree STEM.
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Buona lettura!