Quel ramo del lago di Como
di Chicco Rossiche volge a mezzogiorno, tra due catene non interrotte di monti, tutto a seni e a golfi, a seconda dello sporgere e del rientrare di quelli, vien, quasi a un tratto, a ristringersi, e a prender corso e figura di fiume, tra un promontorio a destra, e un’ampia costiera dall’altra parte”.
incipit di quello che è considerato il più grande romanzo italiano, posto al pari dei grandi russi che rispondono al nome di
Tolstoj e
Dostoevskij: I promessi sposi di Alessandro
Manzoni.
Como, città di origine romana ha dato i natali a un altro dei responsabili dei tormentoni scolastici quel
Gaio Plinio Secondo, meglio noto come
Plinio il Vecchio autore, per quel che qui può interessarci del monumentale
Naturalis Historia il cui libro XIV è dedicato alla gastronomia.
strada Regina che
costeggia tutto il
lago e che era la via preferita per il commercio con l’Oltralpe.
3 torri che delimitano la città:
- Torre Gattoni o torre di Porta nuova,
- Porta Torre (la più antica delle 3 con i suoi quasi mille anni di età)
- e Torre San Vitale.
piazza San Fedele dove è possibile ammirare l’omonima basilica, che si erge dove precedentemente vi era una chiesa paleocristiana risalente al VII secolo dedicata a
Santa Eufemia, con il suo coro ispirato alla cappella palatina di
Aquisgrana.
Duomo della città, la
cattedrale di Santa Maria Assunta, a croce latina, con 3 navate delimitate da 2 file di pilastri che marcano interassi di lunghezza diversa.
Broletto, sede del
Comune nel periodo
medievale.
piazza Cavour che si apre sul lago e la cui costruzione pose fine al vecchio porto commerciale. In attesa di un buon pasto si può fare una bella passeggiata fino al
Tempo voltiano, eretto nel 1927 in occasione del primo centenario della morte di un altro illustre cittadino lariano: Alessandro Volta che non ha bisogno di presentazioni.
Osteria del Gallo, all’insegna della genuinità (attenzione sta arrivando il salone del gusto a Torino e noi ci saremo) sinonimo di bontà.
semuda, formaggio di vaccina, a pasta soffice, di colore giallognolo e di sapore delicato,
zincarlin, altro formaggio locale ricavato dalla lavorazione della ricotta con sale, olio e pepe, la
brianzetta, un insaccato ottenuto dalla lavorazione della pancetta di maiale, il
salame di testa e la
mortadella di fegato.
Brigante rosso Igt Terre Lariane dell’azienda La Costa, un merlot quasi in purezza (minimo 85%) che viene fermentato in acciaio, con affinamento in vasca di cemento e per finire con 3 mesi in bottiglia.
braschin, una focaccia casalinga dalla forma schiacciata.
Bellagio e ritorno, oppure andare a visita l’
isola
Comacina, o quella per
villa Carlotta di Tramezzo o, infine, deviare verso il ramo di Lecco per visitare l’
abbazia
cistercense di
Piona.
Buona navigazione e che Manzoni non ce ne voglia.