24 Febbraio 2017

Recuperi bancari stoppati da vincite e dichiarazioni sostitutive

di Maurizio Tozzi – Comitato Scientifico Master Breve 365
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Nel mentre che il legislatore, con una norma fortemente criticabile sul piano tecnico, ha provato a mettere qualche freno all’uso indiscriminato delle indagini finanziarie, prevedendo in materia di redditi d’impresa che determinati prelievi (non oltre mille euro al giorno e comunque entro il limite di 5 mila euro) non siano contestabili, sopraggiunge una interessante ordinanza della Corte di Cassazione, la n. 3447 depositata il 9 febbraio 2017, che di riflesso fornisce delle valide indicazioni in termini difensivi, evidenziando la necessità di informazioni che forse in maniera preventiva sarebbe il caso di far precostituire ai contribuenti esposti al rischio di accertamento.

Il tema affrontato è quello delicato delle indagini sul conto dei terzi e nello specifico dell’amministratore socio di una Srl. Sulla base delle movimentazioni presenti su detto conto corrente, l’Amministrazione finanziaria ha effettuato delle contestazioni afferenti sia i versamenti che i prelevamenti. In fase difensiva l’amministratore ha dimostrato in maniera analitica che le movimentazioni di cui si discute sono tutte estranee all’attività imprenditoriale e alla società, sia provando l’origine dei versamenti, sia la destinazione dei prelievi effettuati.

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