20 Marzo 2015

Rent to buy e opzioni per l’imponibilità

di Sandro Cerato - Direttore Scientifico del Centro Studi Tributari
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La recente Circolare n. 4/E/2015 illustra la disciplina fiscale da applicare al “rent to buy e completa il quadro disegnato dal decreto “Sblocca Italia” che – nel definire gli elementi del nuovo schema contrattuale – non aveva di proposito individuato la disciplina fiscale da applicare. Tale istituto è disciplinato dall’art. 23 del D.L. n. 133/2014 (decreto “Sblocca Italia”), rubricato “Disciplina dei contratti di godimento in funzione della successiva alienazione di immobili”, che si riferisce ai “contratti diversi dalla locazione finanziaria che prevedono l’immediata concessione del godimento di un immobile, con diritto per il conduttore di acquistarlo entro un termine determinato, imputando a corrispettivo del trasferimento la parte di canone imputata nel contratto”. In relazione allo schema contrattuale in questione, è intervenuto recentemente anche uno Studio del Notariato che ha fornito interessanti chiarimenti a completamento di quanto già analizzato dall’Agenzia.

Nell’ambito dello schema contrattuale del rent to buy, si è visto, nel corso di alcuni precedenti interventi, che ne analizzano le implicazioni per i privati, che sono individuabili due momenti:

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