Resto al Sud: novità apportate al decreto
di Giovanna GrecoIl D.L. 91/2017 pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 141 del 20 giugno 2017 denominato “Decreto Sud” o “Decreto Mezzogiorno” ha subito numerose novità durante l’iter di conversione in corso, soprattutto per la misura denominata “Resto al Sud”.
Tra le novità, l’esame in commissione del Senato ha:
- esteso le agevolazioni rivolte ai giovani imprenditori, pertanto, l’agevolazione Resto al Sud potrà essere richiesta anche per nuove attività del settore turismo;
- innalzato la soglia massima dell’agevolazione concessa a ciascun richiedente che passa da 40 mila euro a 50 mila euro.
L’agevolazione “Resto al Sud” ha come obiettivo quello di favorire la nascita di nuove micro e piccole imprese nel Sud Italia per riuscire a sostenere la crescita economica. L’intervento agevolativo è rivolto ai nuovi imprenditori di età compresa tra i 18 ed i 35 anni e agli imprenditori agricoli under 40 residenti in Abruzzo, Molise, Sardegna, Basilicata, Puglia, Campania, Calabria che presentino i seguenti requisiti:
- siano residenti nelle regioni Abruzzo, Molise, Sardegna, Basilicata, Puglia, Campania, Calabria al momento della presentazione della domanda o vi trasferiscano la residenza entro sessanta giorni dalla comunicazione del positivo esito dell’istruttoria;
- non risultino già beneficiari, nell’ultimo triennio, di ulteriori misure a livello nazionale a favore dell’autoimprenditorialità.
Inoltre, il decreto prevede anche il caso della società dove solo alcuni soci hanno i requisiti: tali società o cooperative possono essere costituite anche da soci che non abbiano i requisiti anagrafici (età da 18 a 35 anni), a condizione che la presenza di tali soggetti nella compagine societaria non sia superiore ad un terzo dei componenti e non abbiano rapporti di parentela fino al quarto grado con alcuno degli altri soci. In pratica, se in una società, dove ci sono due under 35 del Sud in possesso dei requisiti, c’è anche un socio over 35 anni o comunque residente in una delle regioni del centro e nord Italia non rientranti nell’agevolazione, il finanziamento può essere richiesto solo per i soci con i requisiti. Pertanto, siccome le agevolazioni saranno concesse fino ad un massimo di 50.000 euro per ciascun richiedente, nel caso in questione è possibile richiedere fino a 100 mila euro, in quanto c’è la presenza di due soci su tre con i requisiti (requisito dei 2/3 rispettato).
Con tale agevolazione viene data una grande opportunità ai giovani che non dispongono di mezzi propri per avviare una propria attività mettendo a loro disposizione una potenziale dotazione di 50 mila euro (estensibile fino a 200 mila euro, nel caso di un progetto presentato da 4 giovani imprenditori), di cui il 35% a fondo perduto ed il restante 65% con un prestito a tasso zero che dovrà essere rimborsato in 8 anni. Sono previste, inoltre, azioni di accompagnamento da parte di enti pubblici, Università ed associazioni del terzo settore, a supporto di questo processo di crescita. Chi sarà in grado di produrre progetti credibili e sostenibili, avrà il pieno appoggio dello Stato. Il prestito sarà effettuato da una banca con la copertura dello Stato attraverso il Fondo di Garanzia PMI. Il finanziamento del Governo, però, non può coprire le spese per la progettazione dell’impresa e per il personale.
Sono agevolabili i progetti relativi alla produzione di beni nei settori dell’agricoltura, dell’artigianato o dell’industria, ovvero relativi alla fornitura di servizi a favore delle imprese appartenenti a qualsiasi settore. Sono escluse le attività libero professionali e del commercio, a meno che il giovane non intenda produrre dei beni in proprio da vendere.
È opportuno evidenziare che per poter beneficiare del finanziamento a fondo perduto del 35% e della restante quota a tasso zero i giovani non dovranno risultare titolari di altra attività d’impresa o di contratto a tempo indeterminato fino a restituzione completa del finanziamento. Inoltre, è concessa la possibilità di richiesta dell’agevolazione anche ai giovani esteri non residenti al Sud, a condizione che vi si trasferiscano entro 120 giorni dall’accoglimento della domanda.
Le domande di accesso al finanziamento potranno essere presentate, fino ad esaurimento delle risorse stanziate, in via telematica a Invitalia, con una piattaforma dedicata sul sito istituzionale dell’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo di impresa S.p.a. – Invitalia, che opera come soggetto gestore della misura, entro 60 giorni successivi alla data di comunicazione dell’esito positivo dell’istruttoria.