21 Ottobre 2024

Riaccertamento ordinario dei residui: un esempio di vigilanza sul controllo degli equilibri finanziari

di Manuela Sodini
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La scheda di FISCOPRATICO

Il riaccertamento ordinario dei residui è l’operazione annuale propedeutica al rendiconto che vede coinvolti:

  • tutti i responsabili delle entrate all’interno dell’ente locale e;
  • l’organo di revisione che deve esprimersi con un parere.

Il comma 4, dell’articolo 3, D.Lgs. 118/2011, prevede che gli enti locali, annualmente, effettuano il riaccertamento dei residui attivi e passivi, verificando, ai fini del rendiconto, le ragioni del loro mantenimento. Possono essere conservati:

  • tra i residui attivi, le entrate accertate esigibili nell’esercizio di riferimento, ma non incassate (crediti);
  • tra i residui passivi, le spese impegnate, liquidate o liquidabili nel corso dell’esercizio, ma non pagate (debiti).

Le entrate e le spese accertate e impegnate, che non risultano esigibili nell’esercizio considerato, sono reimputate all’esercizio in cui sono esigibili.

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