30 Settembre 2021

Rimborso Iva pagata nel Regno Unito

di Clara PolletSimone Dimitri
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La scheda di FISCOPRATICO

Scade il 30 settembre la possibilità di richiedere il rimborso dell’Iva versata nell’anno 2020 in un altro paese comunitario. Entro lo stesso termine il contribuente che dovesse accorgersi di aver commesso un errore in una richiesta di rimborso già inviata, potrà presentare una seconda istanza, rispettando però le stesse modalità e lo stesso termine di presentazione.

Nell’ipotesi in cui una istanza di rimborso Iva venga scartata in prossimità della scadenza, non è possibile ritrasmetterla salvaguardandone la tempestività nei 5 giorni successivi alla ricevuta di scarto.

Così, ad esempio, se si presenta l’istanza il giorno 30 settembre e viene scartata nello stesso giorno, l’istanza ritrasmessa entro il 5 ottobre, oltre il termine di scadenza, è comunque considerata tardiva.

Le informazioni che devono essere indicate nella richiesta di rimborso possono variare a seconda del Paese comunitario. Nella domanda di rimborso inviata via web la descrizione dei beni deve essere inserita in base ai codici contenuti nell’apposita tabella di riferimento.

L’operazione di controllo e gestione delle domande, prima della trasmissione allo Stato competente per il rimborso, è effettuata dal Centro Operativo di Pescara ma le informazioni inerenti allo stato di lavorazione delle istanze, successivamente all’invio al competente Stato comunitario, dovranno essere richieste all’amministrazione fiscale estera competente.

Allo stesso modo le informazioni inerenti al rifiuto dell’istanza, da parte dell’amministrazione fiscale estera, vanno preliminarmente chieste ad essa e solo successivamente al Centro Operativo di Pescara.

Per quanto riguarda l’Iva versata nel Regno Unito nell’anno 2020, la procedura di rimborso è scaduta il 31 marzo 2021, ad esclusione dell’Irlanda del Nord per la quale vale il termine del 30 settembre per la richiesta di rimborso dell’Iva applicata sui beni.

Qualsiasi Iva corrisposta nel Regno Unito (Irlanda del Nord esclusa), dopo il 1° gennaio 2021, potrà essere recuperata utilizzando la cosiddetta Tredicesima Direttiva in precedenza applicabile dal Regno Unito alle sole imprese extra-UE.

Il contribuente che vuole richiedere il rimborso non deve essere registrato (o idoneo ad essere registrato) con una partita Iva nel Regno Unito, non deve avere sede legale o residenza nel Regno Unito e non deve effettuare forniture nel Regno Unito. Per forniture si intende qualsiasi vendita effettuata sul territorio britannico, sia occasionale che abituale.

Occorre prestare attenzione anche ai termini di presentazione della domanda, tenendo conto che attualmente il Regno Unito fa riferimento a periodi di un anno dal 1° luglio al 30 giugno dell’anno successivo (precedentemente era da gennaio a dicembre) e il termine per la richiesta di rimborso cade il 31 dicembre di ciascun anno.

Le richieste per il rimborso dell’Iva nel Regno Unito (Irlanda del Nord esclusa), per costi sostenuti tra il 1° gennaio 2021 e il 30 giugno 2021, dovranno essere presentate entro e non oltre il 31 dicembre 2021.

La British Administration for Revenue & Customs (HMRC, paragonabile alla nostra Agenzia delle entrate) impone una richiesta di rimborso che copra un periodo minimo di tre mesi, con un massimo di dodici mesi con periodo temporale annuale (anno/periodo prescritto) che va dal 1° luglio al 30 giugno dell’anno successivo. Per quel che riguarda le soglie di rimborso per un periodo inferiore ai dodici mesi l’importo minimo della richiesta è di £130.

Le aziende italiane ed europee potranno presentare la richiesta di rimborso dell’Iva corrisposta in Gran Bretagna utilizzando il modulo VAT65A.

Nella richiesta di rimborso Iva gli esportatori italiani devono includere anche il “certificato di Partita Iva italiano” che attesti la comprovata registrazione dell’attività in Italia.

Il certificato deve contenere il nome, l’indirizzo e il timbro ufficiale dell’Agenzia delle Entrate, il nome della persona a cui fa capo il business e l’indirizzo dell’attività, la natura dell’attività ed il numero di partita Iva dell’attività.

Il certificato avrà validità di dodici mesi e sarà accettato per tutti i rimborsi effettuati durante quel periodo.

Alla fine dei dodici mesi bisognerà inviare un nuovo certificato in allegato alla successiva richiesta di rimborso dell’Iva. Inoltre, il certificato può anche essere compilato utilizzando il modulo VAT66A dell’HMRC e deve contenere tutte le informazioni richieste.

Il richiedente deve poter dimostrare di essere in possesso delle fatture, buoni o ricevute dei fornitori contenenti: un numero identificativo, nome, indirizzo e numero di partita Iva del fornitore, il nome e indirizzo del richiedente, dettagli di beni o servizi forniti, la data di fornitura del bene/servizio, il costo dei beni o servizi (Iva esclusa), l’aliquota Iva e l’importo dell’Iva addebitata. Se la spesa ha un valore pari o inferiore a 250£ sono richiesti dati semplificati.

Nel caso in cui il richiedente abbia importato merci nel Regno Unito, dovrà essere in possesso del certificato VAT di importazione o altro documento doganale che mostri l’importo dell’imposta pagata. Con la domanda il contribuente deve fornire gli originali di tutte le fatture e i documenti di importazione (le copie non sono accettate).