12 Dicembre 2013

Sale la tassazione sulle attività finanziarie detenute all’estero

di Nicola Fasano
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Sale l’asticella dell’ivafe nel 2014. Secondo il disegno di legge di stabilità, all’esame del Parlamento, è previsto l’aumento per il periodo di imposta 2014 dell’imposta sul valore delle attività finanziarie all’estero dall’attuale 1,5 per mille al 2 per mille (per il 2012 era pari all’1 per mille). La modifica è conseguente all’innalzamento, sempre nella misura del 2 per mille, dell’imposta di bollo sui prodotti finanziari (previsto dallo stesso ddl di stabilità) di cui l’imposta sul valore delle attività finanziarie all’estero rappresenta l’omologo. Solo che mentre l’imposta di bollo viene applicata direttamente dall’intermediario finanziario residente presso cui è detenuto il prodotto (o che lo gestisce), l’ivafe viene autoliquidata dal contribuente in dichiarazione (quadro RM del modello Unico). Nessun incremento invece è previsto per conti correnti e libretti di risparmio per cui continuerà ad applicarsi l’imposta in misura fissa di 34,20 euro (nessuna imposta è dovuta nel caso in cui la giacenza media annuale è inferiore ai 5.000 euro).

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