Sconti praticati, la dichiarazione dell’amministratore non vincola il fisco
di Maurizio Tozzi – Comitato Scientifico Master Breve 365
Con un’articolata sentenza la Corte di Cassazione ha recentemente affrontato il tema delicato delle dichiarazioni rilasciate in sede di verifica fiscale. È notorio che nel processo tributario non è ammessa la prova testimoniale e le dichiarazioni effettuate, anche mediante la dichiarazione sostitutiva di atto notorio, possono al più essere valutate per corroborare il convincimento dell’organo giudicante, sia a vantaggio dell’amministrazione finanziaria che del contribuente. Nel caso affrontato dalla sentenza n. 28254 del 2013, la società ricorrente lamentava, tra l’altro, l’errata determinazione degli imponibili accertati da parte dell’Agenzia delle Entrate atteso che, nel riconoscere una scontistica nella vendita dei propri prodotti, non ha ridotto il prezzo di listino di quanto dichiarato dall’amministratore, bensì riducendo la percentuale di ricarico praticata. Tradotto in termini pratici, posto che a seguito della verifica fiscale è stata individuata una percentuale media ponderata di ricarico praticata, ancorata ai prezzi pieni di listino, si immagini del 90%, l’amministratore ha ritenuto indispensabile che vi fosse il riconoscimento dei prezzi reali praticati in periodi di sconto, la cui percentuale varia dal 20% a salire. Secondo la società ricorrente, il corretto comportamento che avrebbero dovuto tenere i verbalizzanti doveva essere quello di applicare la scontistica al prezzo di listino: della serie, se il costo di acquisto è 100 e in forza del ricarico il prezzo di vendita è 190, lo sconto del 20% avrebbe condotto ad un prezzo di vendita di 152, con dunque un ricarico effettivo del 52%. Di contro, i verificatori, pur riconoscendo l’esistenza degli sconti, hanno ritenuto di applicare la scontistica mediamente praticata nel settore direttamente nel calcolo del ricarico praticato, ridotto al 70%. Questo però ha condotto ad un risultato più elevato in termini di ricavi recuperati, posto che il prezzo di vendita è stato stimato a 170, in luogo di quello invocato pari a 152.





