22 Febbraio 2016

Sconto IMU e TASI per i contratti a canone concordato

di Fabio Garrini
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È sentimento comune la considerazione che gli investimenti in immobili da “mettere a reddito” sono fortemente colpiti dal prelievo fiscale: acquistare un immobile da destinare alla locazione, a conti fatti, a causa della tassazione a livello centrale e locale, è un investimento che rischia di essere molto poco redditizio.

Vi è però una fattispecie che il Legislatore ha scelto di trattare, sotto il profilo fiscale, in maniera più tenue: si tratta delle locazioni a canone concordato di cui alla L. 431/98, nelle varie fattispecie regolamentate da tale provvedimento. Al verificarsi dei requisiti richiesti, normalmente molto stringenti (occorre verificare l’ammontare del canone sulla base dei parametri contenuti negli accordi tra associazioni dei proprietari e degli inquilini, nonché determinate clausole contrattuali), si ottengono alcuni benefici sotto il profilo delle imposte sul reddito (riduzione del canone in caso di tassazione ordinaria ovvero aliquota ridotta al 10% nel caso di tassazione cedolare); inoltre, il DL 133/14 ha introdotto un detrazione Irpef del 20% nel caso di immobili acquisiti da destinare alla locazione a canone concordato.

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