15 Giugno 2015

Sono valide le scritture contabili tenute in lingua inglese

di Fabio Landuzzi
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Assonime nel Caso n. 1/2015 affronta un tema molto dibattuto nella pratica professionale e che sempre più di frequente si incontra nella realtà delle imprese: ovvero, la questione della tenuta delle scritture contabili in una lingua diversa dall’italiano, specificamente in lingua inglese, e le conseguenti valutazioni in ordine alla validità e correttezza civilistica di un simile comportamento dell’impresa.

In concreto, situazioni come quelle affrontate nel Caso 1/2015 da Assonime si riscontrano di frequente nelle imprese residenti in Italia ma appartenenti a gruppi multinazionali, le quali adottano l’uso di sistemi gestionali di matrice anglosassone, magari chiamate a predisporre una reportistica periodica rivolta alla capogruppo – o talvolta al mercato – in lingua inglese, oppure anche in imprese semplicemente facenti capo a compagini societarie non italiane.

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