Spesometro: proroghe, richieste, cortesie e statuto
di Giovanni Valcarenghi
Credo che in questi giorni di fine ottobre l’attenzione degli studi sia puntata sullo spesometro, adempimento in relazione al quale erano trapelate, dapprima, voci certe di proroga e, successivamente, presunti atteggiamenti di chiusura. Si è ancora letto dell’avvio di un “movimento” di matrice professionale, teso alla richiesta di uno slittamento del termine, affinché si tenga in dovuta considerazione delle numerose difficoltà che ancora non sono state risolte.
Ovviamente, accoglierei con estrema felicità la notizia di una eventuale proroga; tuttavia, mi pare che sia giunto il momento di chiamare le cose con il loro nome e, soprattutto, di non mendicare delle cortesie ma pretendere, semplicemente, il rispetto delle norme.
Per applicare il concetto al caso concreto, basta ricostruire la vicenda nei suoi tratti essenziali, limitandoci agli accadimenti avvenuti dalla scorsa estate. In tal senso, il provvedimento del 2 agosto 2013 (pubblicato in pari data sul sito delle Entrate), prevede, al paragrafo 10, quanto segue:
- la comunicazione avviene in conformità del modello, allegato al presente provvedimento, da compilare secondo le unite istruzioni e con le modalità di cui ai successivi punti;
- il modello di cui al punto precedente è reso disponibile gratuitamente dall’Agenzia delle Entrate in formato elettronico…;
- la trasmissione telematica dei dati è effettuata utilizzando i prodotti software di controllo distribuiti gratuitamente dall’Agenzia delle Entrate, anche al fine di verificare la congruenza dei dati da trasmettere con quanto previsto dalle specifiche tecniche allegate al presente atto;
- l’Agenzia delle Entrate rende gratuitamente disponibile il software di controllo necessario per verificare la congruenza dei dati da trasmettere con quanto previsto dalle specifiche tecniche allegate al presente atto. Il predetto controllo deve essere eseguito obbligatoriamente prima della trasmissione telematica della comunicazione, pena lo scarto della comunicazione medesima;
- eventuali correzioni alle specifiche tecniche saranno pubblicate nell’apposita sezione del sito Internet dell’Agenzia delle Entrate e ne sarà data relativa comunicazione.
Dopo avere semplicemente riportato quanto scritto nel provvedimento di agosto, riscontriamo che in data 10 ottobre vengono pubblicati sul sito dell’Agenzia delle entrate: un nuovo modello (diverso da quello allegato al provvedimento di agosto), delle istruzioni per la compilazione (evocate nel provvedimento di agosto ma mai diffuse sul sito in precedenza) e le specifiche tecniche, ancora differenti dalle precedenti.
In data 25 ottobre 2013 sono stati varati il software per la compilazione (versione 1.0.0) ed il software di controllo (versione 1.0.0); in data 28 ottobre, infine, il software di controllo è stata aggiornato alla versione 1.0.1, per correggere una anomalia del precedente.
La richiamata cronologia serve per valutare appieno il contenuto di una norma vigente, collocata all’articolo 3, comma 2, della legge 212/2000 (c.d. Statuto del Contribuente): In ogni caso, le disposizioni tributarie non possono prevedere adempimenti a carico dei contribuenti la cui scadenza sia fissata anteriormente al sessantesimo giorno dalla data della loro entrata in vigore o dell’adozione dei provvedimenti di attuazione in esse espressamente previsti.
Quanto sopra per dire che l’invio dello spesometro, a voler essere buoni, non può essere richiesto prima che siano trascorsi 60 giorni dalla data del 10 ottobre, oppure, a voler essere precisi, prima che sia trascorso il medesimo lasso temporale dal 25 ottobre 2013.
Insomma, a me pare che non si debba elemosinare alcunché, ma semplicemente far constatare all’Agenzia delle entrate che “deve” fare slittare il termine dell’adempimento, nel rispetto delle richiamate norme. Se così non fosse, la proroga resterà erroneamente nella futura memoria come una (inesistente) graziosa concessione dell’amministrazione finanziaria ai contribuenti.