È facile orientarsi – credo – anche con il verbo collegato a signature che è ovviamente to sign (appunto, firmare, sottoscrivere). La classica frase è Sign your name here, please. Fate comunque attenzione perchè il sostantivo sign ha invece una miriade di altri significati che non hanno nulla a che vedere con la firma, tra cui segno, evento, indicazione, etc….
Il problema più interessante, però, riguarda il verbo falso amico to subscribe, che non traduce ‘apporre la propria firma’ ma piuttosto si riferisce alla sottoscrizione di un abbonamento. Il dizionario suggerisce che to subscribe significa to pay money, normally one a year, to receive regular copies of a newspaper, magazine. In altre parole, la traduzione perfetta di subscribe è abbonarsi (o sottoscrivere un abbonamento) e quindi subscriber è l’abbonato. Ad esempio, si scherza in questi giorni che subscribers to the New York Times cried after the defeat of Ms Clinton in the presidential elections (visto che quel giornale era apertamente schierato contro Donald Trump).
Di conseguenza – e qui dovete fare attenzione! – subscription non è la firma ma piuttosto l’ammontare dovuto per abbonarsi (o, più esattamente, la quota di abbonamento): I would like to renew my subscription / Monthly subscriptions are now available for 5.99USD.
In realtà, dai tempi dell’era digitale si parla di subscribers anche ben oltre il mondo editoriale, con riferimento a chiunque sia registrato per un certo servizio, che sia o meno a pagamento: così potrete incappare in espressioni quali Netflix subscribers (gli abbonati a Netflix) o anche in subscribers to a e-mail newsletter (soggetti che si registrano per ricevere circolari periodiche, di solito via e-mail).
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