Assegnazione abusiva se la modifica della destinazione è solo formale

Le ultime risposte fornite dall’Agenzia delle Entrate con le risoluzioni 99/E, 100/E e 101/E, tutte pubblicate il 27 luglio scorso, contribuiscono a chiarire meglio il pensiero dell’Amministrazione finanziaria sotto il profilo dell’abuso del diritto nell’ambito delle disposizioni agevolative previste dalla L. 208/2015 in materia di assegnazione dei beni immobili ai soci. Come più volte ricordato,…

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Una sostanza molto oltre la forma

La risoluzione 97/E/2017 ha suscitato, come era facilmente prevedibile, uno “sciame sismico” di commenti. Era però meno prevedibile il coro di sorprese. Questi i fatti. Il contribuente chiede all’Agenzia delle Entrate di valutare gli effetti, ai fini delle imposte dirette e di quelle indirette, ed in special modo di registro, di una scissione societaria finalizzata…

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Abuso del diritto a rilevanza penale: passo indietro della Cassazione

La falsità ideologica che interessa il contenuto della dichiarazione è punibile penalmente, e non può quindi essere invocata l’irrilevanza penale prevista dal Legislatore per le fattispecie di abuso del diritto. Sono queste le conclusioni a cui è giunta la Corte di Cassazione, con la sentenza n. 38016 del 31.07.2017. Il caso riguarda una società che…

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Assegnazione agevolata di immobile ai soci: operazione “abusiva”

È considerata “abusiva”, in quanto integra tutti gli elementi costitutivi dell’abuso del diritto e l’assenza delle valide ragioni extrafiscali non marginali, l’operazione che prevede il conferimento d’azienda, la locazione dell’immobile alla società conferitaria, l’assegnazione dell’immobile ai soci ed il successivo scioglimento della conferente, posta in essere al solo fine di beneficiare della disciplina dell’assegnazione agevolata…

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Scissione e successiva cessione delle partecipazioni non abusiva

La scissione parziale proporzionale seguita dalla cessione delle partecipazioni nella società scissa sono riqualificabili, ai fini dell’imposta di registro, come cessione d’azienda quando l’operazione nel suo complesso è riconducibile a una causa concreta unitaria. A differenza di quanto accade per le imposte dirette, la valutazione circa la bontà dell’operazione complessiva non poggia sui principi dell’abuso…

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Valutazione dei profili elusivi della branch exemption

Dopo le novità introdotte dal D.Lgs. 147/2015, ai sensi dell’articolo 168-ter del D.P.R. 917/1986, attualmente un’impresa residente nel territorio dello Stato può optare per l’esenzione degli utili e delle perdite attribuibili a tutte le proprie stabili organizzazioni all’estero, scegliendo lo speciale regime denominato “branch exemption”. In particolare, l’esenzione da tassazione dei redditi prodotti oltre frontiera…

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I criteri valutativi dell’abuso del diritto in dogana

In applicazione dei principi sanciti dalla Corte di giustizia dell’Unione europea, con sentenza del 14 aprile 2016, causa C-131/14, Cervati e Malvi, compete in ogni caso al giudice nazionale verificare, in concreto, se il meccanismo mediante il quale un importatore tradizionale, che non disponga di un titolo nell’ambito del contingente GATT, si rivolga ad un…

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La Cassazione torna ad esprimersi sul tema dell’abuso del diritto

Con la sentenza n. 2054 del 27 gennaio 2017, la Corte di Cassazione, Sezione Tributaria, è stata chiamata nuovamente a pronunciarsi in tema di abuso del diritto. Nel caso di specie, l’Agenzia delle Entrate aveva proposto ricorso avverso una sentenza emessa dalla Commissione Tributaria di II grado di Bolzano, che aveva confermato un provvedimento emesso…

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Conferimento d’azienda e cessione di quote: no abuso del diritto

L’attività riqualificatoria dell’Amministrazione finanziaria non consente di travalicare lo schema negoziale tipico nel quale l’atto risulta inquadrabile, pena l’artificiosa costruzione di una fattispecie imponibile diversa da quella voluta e comportante effetti giuridici differenti, e di ridefinire la cessione di quote in cessione di ramo di azienda ex articolo 20 D.P.R. 131/1986, poiché tale disposizione non…

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La rinuncia al credito non determina plusvalenze tassabili

La suprema Corte di Cassazione, nella sentenza n. 1520/2017 (depositata in data 20 gennaio 2017), si è recentemente pronunciata con riguardo ai profili elusivi della rinuncia (da parte del socio di riferimento), del credito vantato nei confronti della società, con conseguente omessa tassazione della sopravvenienza attiva che ne sarebbe derivata. La vicenda trae origine dall’analisi…

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