L’ammissione al passivo dei crediti sorti nel corso del fallimento

Argomento di particolare interesse riguarda, in materia fallimentare, l’applicabilità o meno del termine decadenziale, previsto dall’articolo 101 L.F., ai crediti sopravvenuti alla dichiarazione di fallimento. La questione è stata molto discussa e la giurisprudenza, nel corso del tempo, ha cercato di fare chiarezza sulla faccenda, delineando in sostanza tre orientamenti interpretativi. In prima battuta, la…

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Condizioni di variazione della base imponibile Iva per fallimento del debitore

È contraria agli articoli 90 par. 2 e 273 della Direttiva 2006/112/CE una disposizione nazionale che subordina la rettifica dell’importo dell’Iva alla condizione che il credito insoluto non sia sorto durante i sei mesi precedenti la dichiarazione di fallimento del soggetto debitore. Queste, in sintesi, le conclusioni della Corte di Giustizia nella causa C-398/20 dell’11.11.2021,…

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“Socio occulto”, “socio apparente” e dichiarazione di fallimento

La sentenza della Corte di Cassazione n. 24633, depositata ieri, 13 settembre, torna a soffermare l’attenzione sulla corretta individuazione della figura del “socio occulto” e del “socio apparente”. Il Tribunale di Palermo aveva dichiarato il fallimento della società di fatto tra un imprenditore (già dichiarato fallito) e un soggetto terzo, che formalmente rivestiva la veste…

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La prova delle soglie di fallibilità

L’articolo 1 Legge Fallimentare disciplina i requisiti soggettivi la cui sussistenza congiunta consente alle società esercenti attività commerciale di sottrarsi al fallimento. In particolare, gli imprenditori possono evitare di subire detta procedura concorsuale se: hanno avuto nei tre esercizi antecedenti la data di deposito dell’istanza di fallimento (o dall’inizio dell’attività, se di durata inferiore), un…

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L’emissione della nota di credito all’avvio del fallimento

Il Decreto Sostegni bis anticipa la possibilità di recuperare l’Iva relativa alle fatture emesse verso clienti assoggettati a procedure concorsuali. L’articolo 26, comma 2, D.P.R. 633/1972 si occupa delle note di variazione in diminuzione di un’operazione per la quale sia stata emessa fattura, e che successivamente alla registrazione nel registro Iva vendite viene meno in…

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Bancarotta per l’imprenditore che usa fondi dell’impresa per onorare debiti personali

Sebbene non sussista, in capo all’imprenditore individuale, alcun obbligo di accantonare in bilancio gli utili, può comunque configurarsi una condotta distrattiva penalmente rilevante ogni volta in cui vi è un distacco ingiustificato di un bene dal patrimonio dell’impresa, senza tener conto dei debiti gravanti sull’impresa stessa. Sono queste, in sintesi, le conclusioni raggiunte dalla Corte…

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Procedure concorsuali: ammesso il recupero dell’Iva anche senza nota di credito

Non è necessario attendere la fine della procedura fallimentare per poter emettere la nota di variazione, in quanto la procedura potrebbe durare anche più di dieci anni e questo metterebbe in una posizione di svantaggio gli imprenditori italiani rispetto ai concorrenti degli altri Stati membri; inoltre, a fronte di procedure concorsuali infruttuose, non è necessario…

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Note di variazione: un’altra sentenza UE fa vacillare norma e prassi nazionali

La Corte di Giustizia Europea, con la sentenza C-146/19, ha di fatto ammesso la possibilità di emettere nota di variazione al fallimento, per i soggetti che non si sono insinuati al passivo, smentendo l’orientamento manifestato dall’Amministrazione finanziaria (circolare AdE 77/E/2000), recentemente confermato (risposta ad interpello 33/2020). L’importanza della sentenza, tuttavia, va ben oltre al caso…

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Cliente fallito: nota di accredito solo se il credito è ammesso

La nota di variazione per il recupero dell’Iva relativa a crediti rimasti impagati a seguito del fallimento di un cliente non può essere emessa quando tale credito non sia stato ammesso dal giudice, in quanto la richiesta è stata proposta oltre i termini; questa è la posizione espressa dall’Agenzia nella risposta all’istanza di interpello 33…

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Il fallimento del socio illimitatamente responsabile

L’articolo 147 L.F. stabilisce che il fallimento di una società in nome collettivo, società in accomandita semplice e società in accomandita per azioni produce anche il fallimento per estensione dei soci illimitatamente responsabili, anche se non persone fisiche. La dichiarazione di fallimento coinvolge non solo i soci esistenti a quella data, ma anche quelli il…

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