Tassa vidimazione libri sociali: pagamento entro il 18.3.2024
di Mauro Muraca
Prima del loro utilizzo, i libri sociali devono essere:
- numerati progressivamente (la numerazione deve essere effettuata per blocchi di pagine e l’anno che deve essere indicato prima del numero di pagina è quello nel quale è avvenuta la vidimazione);
- vidimati e bollati dall’ufficio del registro delle imprese o da un notaio (con indicazione, nell’ultima pagina, del numero di fogli che compongono il libro).
VIDIMAZIONE E BOLLATURA |
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Ufficio competente | Registro delle imprese della provincia ove è ubicata la sede legale della società. Nel caso di società plurilocalizzate, per i libri relativi alle sedi secondarie, oltre ad essere competente l’ufficio di Registro delle imprese ove è iscritta la sede legale, è competente anche l’ufficio ove è ubicata la sede secondaria. |
Forme prescritte per i libri | I libri possono essere rilegati, a fogli singoli o a modulo continuo. Se sono presentati per la vidimazione e bollatura libri a fogli singoli o a moduli continui, devono essere indicati, su ogni pagina: · la denominazione della società; · la partita Iva della società; · il tipo di libro. Nei libri rilegati queste informazioni possono essere riportate sulla copertina. |
La tassa vidimazione iniziale dei libri sociali
L’articolo 23 della Tariffa allegata al D.P.R. 641/1972 (Disciplina delle tasse sulle concessioni governative), dispone il pagamento di una tassa di concessione governativa per la bollatura e la numerazione dei libri e registri.
Sono soggetti all’obbligo di bollatura iniziale, oltre che alla numerazione progressiva, solo i libri sociali obbligatori (articolo 2421 e articolo 2478 cod. civ.), nonché ogni altro libro o registro per i quali l’obbligo della bollatura sia previsto da norme speciali.
LIBRI SOCIALI PER I QUALI ESISTE L’OBBLIGO DELLA BOLLATURA |
Libro dei soci |
Libro delle obbligazioni |
Libro delle adunanze e delle deliberazioni delle assemblee |
Libro delle adunanze e delle deliberazioni del Consiglio di amministrazione |
Libro delle adunanze e delle deliberazioni del collegio sindacale |
Libro delle adunanze e delle deliberazioni del comitato esecutivo |
Libro delle adunanze e delle deliberazioni delle assemblee degli obbligazionisti |
Libri previsti per i nuovi organi societari; |
Ogni altro libro o registro per i quali l’obbligo della bollatura è previsto da norme speciali |
Non sussiste l’obbligo della bollatura e vidimazione, invece, per gli altri libri contabili previsti:
- dal codice civile (es. libro giornale e libro degli inventari);
- dalle norme fiscali ( registri Iva, registro beni ammortizzabili, ecc.).
L’articolo 8, L. 383/2001, ha soppresso, infatti, l’obbligo di bollatura iniziale del libro giornale, del libro degli inventari, dei registri Iva (compreso il bollettario a madre e figlia) e di tutti i libri previsti ai fini delle imposte sui redditi, per i quali permane l’obbligo di numerazione progressiva in ogni pagina.
L’unica formalità richiesta per l’utilizzo dei libri contabili non soggetti all’obbligo della bollatura e vidimazione concerne la numerazione progressiva delle pagine eseguita direttamente dal soggetto obbligato alla tenuta delle stesse, al momento dell’utilizzo delle pagine stesse (circolare n. 92/E/2001).
Soggetti tenuti al versamento
Il pagamento della tassa annuale per la numerazione e bollatura dei libri e registri sociali di cui all’articolo 23, nota 3, Tariffa, D.P.R. 641/1972, è un’obbligazione che interessa esclusivamente le società di capitali (salvo il caso di bollatura volontaria per gli altri soggetti). In particolare, sono tenuti al pagamento della tassa annuale:
- le società di capitali;
SOGGETTI INTERESSATI |
Al fine del pagamento della tassa di concessione governativa forfettaria annua, per “società di capitali”, si devono intendere: · le società per azioni; · le società a responsabilità limitata (ordinarie/semplificate/capitale ridotto); · le società in accomandita per azioni; · le società consortili a responsabilità limitata; · i consorzi tra enti territoriali; · le aziende speciali. |
- le società in liquidazione ordinaria e quelle sottoposte a procedure concorsuali (escluso il fallimento), a condizione che sussista l’obbligo di tenuta di libri numerati e bollati secondo le disposizioni del Codice civile (C.M. 108/E/1996);
La soggettività passiva si estende anche agli enti commerciali di cui all’articolo 73, comma 1, lett. b) Tuir, vale a dire agli Enti pubblici e privati, residenti nel territorio dello Stato, che hanno per oggetto esclusivo o principale l’esercizio di attività commerciali (risoluzione n. 265/E/1996).
Soggetti esonerati al versamento
Come riportato alla lett. a), comma 11, articolo 73, Tuir, sono esonerati dal pagamento della tassa annuale per la numerazione e bollatura dei libri e registri sociali:
- le società cooperative;
- le società di mutua assicurazione;
- le società di capitali dichiarate fallite;
Posto che il curatore fallimentare è esonerato dalla redazione delle scritture contabili previste dall’articolo 2214 cod. civ., ma è solamente tenuto alla redazione delle scritture previste dall’articolo 38, comma 1, L. F. e vidimate dal giudice delegato senza spese, consegue che le società di capitali dichiarate fallite non devono versare la tassa annuale sulla bollatura delle scritture contabili (Tribunale di Udine Sentenza del 7.3.1996).
- i consorzi che non hanno assunto la forma di società consortili (Risoluzione n. 411461/E/1990).
SOGGETTI ESONERATI |
Non sono tenute, al pagamento della tassa di concessione governativa forfettaria annua per la numerazione e la bollatura dei libri e dei registri: · le imprese individuali; · i consorzi tra imprese; · le società personali (società semplici, società in nome collettivo e società in accomandita semplice); · le società cooperative e le società di mutua assicurazione, in quanto non rientrano nel libro V del codice civile. · gli enti non economici; · le aziende ospedaliere; · le aziende sociosanitarie; · le associazioni e le fondazioni organizzazioni di volontariato (iscritte e non iscritte al Rea-Repertorio delle attività economiche); |
Termini e modalità di versamento
Le modalità di versamento della tassa di concessione governativa si differenziano per le società che si trovano nel primo anno di attività, rispetto a quelle che si trovano in un anno di attività successivo al primo.
Società di nuova costituzione
Per le società di nuova costituzione, il versamento va effettuato:
- prima della presentazione della dichiarazione di inizio attività ai fini Iva, sulla quale vanno riportati gli estremi di versamento;
- con apposito bollettino di conto corrente postale, intestato a “Agenzia delle Entrate – Centro operativo di Pescara – Bollatura numerazione libri sociali”, c/c n. 6007.
Società già costituite
Per le società già in attività, il versamento della tassa di concessione governativa per gli anni successivi al primo deve essere eseguito:
- entro il termine di versamento dell’Iva dovuta per l’anno precedente (ossia il 16 marzo);
- mediante il modello F24, utilizzando il codice tributo “7085” – “Tassa annuale vidimazione libri sociali”, indicando, oltre all’importo, l’anno per il quale il versamento viene eseguito, cioè il periodo di riferimento.
Se il contribuente vanta crediti compensabili con il modello F24, questi possono essere utilizzati in compensazione con le somme dovute a titolo di tassa di concessione governativa, ai sensi dell’articolo 17, D.Lgs. 241/1997.
Importi da versare
La tassa di concessione governativa è dovuta in forma forfettaria, ossia fissa, a prescindere dal numero dei libri o registri e delle relative pagine utilizzati nel corso dell’anno solare.
L’imposta si riferisce, quindi, a tutte le formalità di numerazione e bollature effettuate nell’anno solare di riferimento, incluse quelle realizzate prima del pagamento della tassa in argomento.
L’importo si differenzia a seconda dell’ammontare del capitale sociale o del fondo di dotazione della società risultante all’1.1.2024 (più in generale al 1° gennaio dell’anno per il quale si effettua il versamento). Nello specifico, per determinare l’importo della tassa per la vidimazione dei libri sociali, occorre avere riguardo ai seguenti parametri:
IMPORTO DEL CAPITALE O DEL FONDO IN DOTAZIONE (ALLA DATA DELL’1.1.2024) |
MISURA DELLA TASSA DA PAGARE |
Se ≤ euro 516.456,90 | euro 309,87 |
Se > euro 516.456,90 | euro 516,46 |
In sede di vidimazione dei libri e registri da parte di una cooperativa o mutua assicuratrice è dovuta la tassa di concessione governativa pari a euro 67 per ogni 500 pagine (o frazioni di 500 pagine). Ciò è richiesto anche in caso di vidimazione (eventuale) di un libro sociale (es. libro decisioni soci) da parte di una società di persone. |
Se le società interessate al pagamento in oggetto effettuano variazioni del capitale o del fondo di dotazione successive alla data dell’1.1.2024, anche se effettuate prima del versamento della tassa per l’anno 2024 (ossia prima del 16.3.2024), tali variazioni non hanno alcuna influenza nel determinare la misura del pagamento della tassa per l’anno 2024, ma impatteranno su quanto sarà dovuto per il 2025.
Esempio
La Alfa S.r.l. presenta alla data dell’1.1.2024, un capitale sociale pari ad euro 200.000. Il 20.2.2024 viene deliberato un aumento del capitale sociale a euro 600.000.
Conseguentemente, entro il prossimo 18.3.2024 (poiché il 16.3.2024 cade di sabato), la società sarà tenuta al versamento della tassa dovuta per il 2024 nella misura di euro 309,87, mentre nel 2025 dovrà versare la tassa in misura maggiore (euro 516,46).
Resta naturalmente inteso che la società che trasferisce la propria sede sociale in una circoscrizione territoriale di competenza di un altro ufficio dell’Agenzia delle entrate (dopo aver già provveduto il versamento della tassa annuale), non sarà più tenuta al versamento della tassa in parola: il trasferimento della sede legale non impone, infatti, una nuova vidimazione dei libri sociali.
La tassa per la vidimazione dei libri sociali è deducibile ai fini Ires e Irap.
Controllo dell’avvenuto versamento
La risoluzione n. 170/E/2000 aveva precisato che, se il libro o il registro è presentato per la bollatura e la numerazione prima dello scadere del termine previsto per il pagamento della tassa, il pubblico ufficiale incaricato non è tenuto a richiedere la ricevuta attestante l’avvenuto pagamento.
Il controllo dell’avvenuto versamento sarà effettuato in un momento successivo dall’Amministrazione finanziaria, anche in occasione di eventuali accertamenti, verifiche o ispezioni da parte degli organi preposti
Regime sanzionatorio
Ai sensi dell’articolo 9, D.P.R. 641/1972, “chi esercita un’attività per la quale è necessario un atto soggetto a tassa sulle concessioni governative senza aver ottenuto l’atto stesso o assolta la relativa tassa, è punito con la sanzione amministrativa dal cento al duecento per cento della tassa medesima e, in ogni caso, non inferiore ad euro 103,29”.
Ravvedimento operoso
È ammesso il ricorso all’istituto del ravvedimento operoso per sanare eventuali omessi o carenti versamenti, ai sensi dell’articolo 13, D.Lgs. 472/1997. In particolare, trattandosi di tributi amministrati dall’Agenzia delle entrate, è possibile invocare il ravvedimento operoso:
- sino alla notifica dell’atto impositivo e;
- a prescindere dalla sopravvenienza di un controllo fiscale.
Come esposto nella tabella sottostante, a seconda di quando avviene il ravvedimento, la riduzione della sanzione può essere da 1/9 del minimo a 1/6 del minimo.
Ravvedimento | Tempo | Riduzione Sanzione | Sanzione |
Lett. a-bis) | Sino a 90 giorni dalla violazione | 1/9 | euro 11,47 = (euro 103,29 *1/9) |
Lett. b) | Oltre 90 giorni dalla violazione ma entro l’anno | 1/8 | euro 12,91 = (euro 103,29 *1/8) |
Lett. b-bis) | Entro 2 anni | 1/7 | euro 14,76 = (euro 103,29 *1/7) |
Lett. b-ter) | Oltre 2 anni | 1/6 | euro 17,22 = (euro 103,29 *1/6) |
Insieme alla sanzione, nelle percentuali stabilite dal ravvedimento operoso, occorre pagare l’imposta e gli interessi legali calcolati da quando sarebbe dovuto avvenire il versamento. Il pagamento delle somme avviene in maniera “mista”, in quanto occorre utilizzare il modello F24 per l’imposta e il modello F23 per le sanzioni.
In altre parole, per ravvedere l’omesso o carente versamento della tassa di concessione governativa, occorrerà pagare il dovuto nel rispetto delle seguenti modalità:
- utilizzo del modello F24, per pagare la tassa cumulativamente con gli interessi, indicando il codice tributo “7085”;
- utilizzo del modello F23, per pagare la sanzione, con codice tributo 678T, con causale “SZ” indicando il codice “RCC” (relativo all’ufficio locale 2 di Roma).