Tax Litigation: come tradurre in inglese le vicende di un contenzioso tributario?
di Stefano Maffei
Trattiamo oggi la terminologia relativa al contenzioso, materia particolarmente interessante per il commercialista che si occupa di quello tributario (nel profilo LinkedIn, costui si potrà definire Accountant, Expert in Tax Litigation).
In primo luogo, suggerisco di descrivere la Commissione tributaria con Tax court, specificando magari se si tratta dell’organo di primo o di secondo grado (Tax Court of First Instance, Tax Court of Appeal). La Commissione tributaria provinciale è un panel of three judges, da tenere distinto quindi dai giudici monocratici.
Quanto ai soggetti, le due parti di un contenzioso civile o tributario sono l’attore (plaintiff oppure petitioner) e il convenuto (defendant oppure respondent). Nel contenzioso tributario, il defendant è di solito l’Agenzia delle Entrate del Paese coinvolto (traducibile come Tax authority ovvero, nel nostro caso, Italian Revenue Service).
La traduzione di ricorso pone alcune difficoltà. Io suggerisco complaint, ma è certamente corretto anche petition oppure application. Un’alternativa più sofisticata è statement of claim, utilizzato spesso in Inghilterra, anche se claim è letteralmente quello che i processual-civilisti definiscono “domanda”. Ad un ricorso si risponde di solito con un answer (o meglio, answer of defendant). Nel corso del procedimento, le parti si scambiano memorie difensive (briefs) su questioni di fatto e di diritto.
La frase tipica del commercialista incaricato di contestare un avviso di accertamento sarà dunque the taxpayer filed a complaint against the Italian tax authority (il contribuente ha depositato ricorso contro l’Agenzia delle Entrate). Per spiegare i termini del ricorso è corretto scrivere as a general rule, complaints against the Italian Tax Authority must be filed within 60 days.
Infine, concentriamoci sui provvedimenti del giudice. Eviterei in ogni caso verdict, termine che descrive una statuizione immotivata, tipica ad esempio della giuria popolare statunitense. Invece, judgement (o l’americano judgment) è la perfetta traduzione di sentenza mentre order (oppure injunction) è ideale per descrivere provvedimenti presi “allo stato degli atti”, e quindi sempre revocabili (come i provvedimenti cautelari e la sospensione di un atto esecutivo emesso da Equitalia). All’esito di un giudizio, il commercialista vittorioso potrà comunicare, con una punta di orgoglio, che The tax court passed a judgment in favour of my client.
Attenzione al falso amico sentence. Da un lato, sentence traduce il concetto di “frase” mentre, dall’altro, specialmente nella forma passiva, descrive esiti di condanna, soprattutto nell’ambito penale: nel caso dell’ergastolo, per esempio, è corretto scrivere che Mr John was sentenced to life in prison.
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