15 Giugno 2015

Test di operatività società di comodo

di Sandro Cerato - Direttore Scientifico del Centro Studi Tributari
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L’articolo 30 della Legge 724/2004 individua le società che sono da considerare non operative in quei soggetti che, rispetto al valore delle immobilizzazioni contabilizzate, si trovano ad aver prodotto ricavi non sufficienti e non congrui all’investimento effettuato. In particolare, per verificare lo status di società non operative è necessario raffrontare i componenti positivi di reddito conseguiti effettivamente con quelli presunti, che si determinano applicando specifiche percentuali al valore di alcune attività patrimoniali. Se i primi risultano inferiori a quelli presunti, la società si considera non operativa, salva la possibilità di fruire delle cause di esclusione o disapplicazione, ovvero la presentazione dell’istanza di interpello disapplicativo.

Al fine di procedere correttamente al test di operatività, è necessario individuare i criteri di quantificazione dei beni rilevanti a tal fine. Per quanto riguarda le modalità di individuazione del valore da indicare nelle colonne 1 e 4 del prospetto contenuto nel quadro RS del modello Unico, si dovranno considerare le seguenti regole generali:

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