Toc! toc! C’è qualcuno?
di Giovanni ValcarenghiPaolo Noventa
Non passa giorno, di questo periodo, che non ci sia qualche cosa di cui stupirsi. Cose belle e cose meno edificanti che passano veloci come schegge tra un modello UNICO ed una TASI.
Quasi testualmente tratto da una delibera TASI di un comune sardo per il quale proponiamo un premio Nobel per la semplificazione tributaria: … considerato che il tributo:
- presenta numerosi problemi applicativi connessi alla sua natura ibrida, connaturata alla struttura impositiva dell’IMU con innesti della disciplina della TARI, …;
- comporta un aggravio degli adempimenti dei contribuenti …. ed un dispendio di risorse per i comuni, chiamati ad impiantare il nuovo tributo e ad aggiornare i software applicativi necessari …;
- presenta problemi applicativi perché non emergono servizi indivisibili con costi significativi effettuati nella totalità del territorio comunale;
in una ottica di semplificazione del rapporto con i contribuenti, disapplica la TASI per l’anno 2014, azzerando l’aliquota per tutte le tipologie di immobili.
Obiettivo centrato (come fatto da molti altri comuni senza però questa stessa enfasi) e, al di fuori della retorica, affermazioni del tutto condivisibili: la TASI non serve a nulla se non a complicare le cose ed a gravare sul portafoglio dei cittadini, in quanto nessun servizio indivisibile viene fornito ex novo rispetto al passato (solo soldi in più ai comuni). Obiettivo centrato anche per la feroce critica (davvero poco velata) rivolta al legislatore, che ha partorito un vero e proprio “mostro” dimostrando una sensibilità (ed una tecnicità) davvero scarsa.
Passa una TASI ed ecco che, da dietro, arriva un 730 con credito superiore a 4.000 euro. Rimborso bloccato, ma per poco. Così dice l’Agenzia nel comunicato stampa di ieri, promettendo il completamento dei controlli entro il mese di ottobre. Peraltro, dicono, saranno poche le posizioni interessate ed inoltre la misura si è resa necessaria per contrastare le frodi. Ci piacerebbe, però, sapere i nomi ed i cognomi dei contribuenti che si sono resi protagonisti di tali comportamenti disdicevoli; in tal modo, li potremmo fisicamente presentare a coloro che si vedono costretti a rinunciare alle detrazioni per familiari a carico pur di ottenere subito i quattrini (non le promesse!) sui quali avevano fatto conto prima dell’intervento della legge di stabilità. Siamo sicuri che qualche schiaffone potrebbe certamente volare ed, al contempo, potrebbe levarsi un suggerimento per il legislatore e l’Agenzia delle entrate: la finiamo di coinvolgere tutti i contribuenti per bene per frenare le frodi di pochi furbi? La storia recente è piena di questa linea di condotta: visto di conformità, responsabilità solidale, reverse charge, ecc. Se questi “furbi” sono davvero pochi, sarebbe certamente più edificante (e assai più educativo) colpirli direttamente; ma così non si vuole fare, c’è il rischio di essere tacciati di razzismo.
Lasciamo correre, via, sono sempre le solite cose, torniamo alle nostre dichiarazioni dei redditi. Mi passi per favore le istruzioni? Quali vuoi? Proprio ieri sono state aggiornate con un semplice comunicato pubblicato sul sito dell’Agenzia delle entrate. E qui scatta una lacrima di nostalgia per la vecchia Gazzetta Ufficiale.