17 Aprile 2018

Transfer pricing: preferenza o gerarchia fra i criteri applicabili?

di Fabio Landuzzi
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La recente sentenza della Commissione Tributaria Provinciale di Milano n. 6248 del 17 ottobre 2017 ha in sintesi affermato che nell’applicazione del transfer pricing si deve dare precedenza al confronto interno dei prezzi (il c.d. criterio del confronto di prezzo – in sigla il CUP), basato sui listini e le tariffe del soggetto che ha fornito i beni o i servizi nel rapporto con una impresa indipendente, rispetto al criterio del c.d. “margine netto della transazione” (TNMM) il quale è invece fondato su di una comparazione esterna riferita ad un benchmark di operatori comparabili.

Nel caso esaminato dai Giudici milanesi, la società ricorrente aveva infatti prodotto ampia documentazione da cui si ricavava che i prezzi praticati alle transazioni compiute con parti correlate erano in linea con i prezzi applicati alle vendite effettuate non solo verso consociate residenti all’estero, bensì anche verso clienti non residenti in Italia e del tutto terzi rispetto alla società stessa; anzi, questi ultimi prezzi erano risultati essere addirittura maggiori di quelli praticati alle parti correlate.

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