28 Gennaio 2019

Treaty shopping: la Cassazione impone nuovi oneri probatori

di Marco Bargagli
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Il “treaty shopping” può essere definito come un fenomeno di elusione fiscale internazionale attuato mediante l’interposizione di una o più società (c.d. conduit company) nelle transazioni economiche intercorse, in realtà, tra altri soggetti.

L’obiettivo finale è quello di sfruttare le migliori condizioni previste dagli accordi internazionali contro le doppie imposizioni sui redditi e, simmetricamente, ottenere una minore tassazione all’atto dell’erogazione di particolari flussi reddituali (dividendi, interessi o royalties).

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