23 Settembre 2016

Il Tribunale svizzero si pronuncia sulle richieste di informazioni

di Roberto Bianchi
Scarica in PDF

La conseguente coniugazione delle “rogatorie raggruppate”, perfezionate dall’amministrazione finanziaria degli Stati Uniti d’America nei confronti della Confédération Suisse, è rappresentata dalle “domande di gruppo formulate dalle nazioni Europee. La campagna per avversare i frodatori fiscali internazionali rappresenta l’ultimo step del percorso di repressione tributaria messo in atto dal fisco svizzero, successivamente a quelli avverso gli istituti di credito e le loro maestranze. Di conseguenza le banche svizzere, chiamate a fornire all’amministrazione finanziaria elvetica le informazioni richieste dagli uffici tributari statunitensi afferenti i loro correntisti, corredano tali dati con quelli concernenti i dipendenti che hanno servito tale clientela, segnalando anche i soggetti che hanno svolto mansioni meramente operative. Il 25 agosto 2016 il Tribunale amministrativo federale ha smentito l’Amministrazione federale delle contribuzioni convenendo che, sia i subordinati sia gli ex subalterni, hanno il diritto di ricorrere avverso la decisione dell’amministrazione finanziaria elvetica – condivisa dagli istituti di credito d’oltralpe – di inviare all’amministrazione finanziaria degli Stati Uniti d’America anche i dati afferenti il personale coinvolto. Tuttavia l’amministrazione federale delle contribuzioni non ha gettato la spugna e ha presentato il proprio ricorso al Tribunale federale, con l’obiettivo di assicurare la divulgazione dei nominativi delle maestranze appartenenti agli istituti di credito correlati a una moltitudine di documenti riferibili ai frodatori tributari yankee. Anche questa controversia è stata recapitata al Tribunale federale elvetico il quale ha recentemente depositato una sentenza che ha recepito quanto sostenuto dall’amministrazione federale delle contribuzioni – smentendo il Tribunale amministrativo federale elvetico, che aveva tentato di bloccare la richiesta di informazioni su un cliente olandese di UBS – concedendo il via libera alla condivisione delle informazioni con i Paesi Bassi.

Successivamente alle determinazioni relative alle domande raggruppate provenienti dagli Stati Uniti d’America, il Tribunale federale elvetico è stato chiamato a pronunciarsi a fronte di una domanda di gruppo inoltrata dall’Olanda,  nella quale si richiedeva all’amministrazione finanziaria elvetica di ottenere informazioni afferenti i contribuenti residenti nei paesi bassi che hanno scelto di non rispondere, totalmente o parzialmente, alla comunicazione con la quale UBS li esortava a dimostrare di avere in essere posizioni tributarie regolarmente emerse nel proprio paese di residenza. L’Amministrazione finanziaria olandese aveva pertanto confezionato un «modello di comportamento», nel rispetto di quanto previsto dalla disciplina federale sull’assistenza internazionale in materia tributaria.

Continua a leggere gli articoli dell’archivio di Euroconference News, abbonati subito!
Grazie all'abbonamento
Hai accesso all'archivio completo con tutti gli articoli di Euroconference News
Hai la possibilità di effettuare il download in pdf di tutti gli articoli di Euroconference News
Accedi a Euroconference in Diretta il servizio di aggiornamento settimanale (in differita)
Ricevi ogni mattina la newsletter direttamente sulla tua casella di posta
9,99 + IVAal mese
Abbonamento mensile
con fatturazione mensile
8,99 + IVAal mese
Promozione primo anno
con fatturazione anticipata
Rinnovo automatico a prezzo di listino
Fiscalità internazionale: casi operativi e novità
Scarica il PDF di questo articolo
Scarica il Quotidiano in PDF