Un giornalismo che racconta soluzioni è affidabile: i dati in un nuovo studio
di Assunta Corbo - giornalista, autrice e Founder Constructive NetworkIl giornalismo costruttivo e delle soluzioni può essere una svolta nell’informazione. Lo afferma uno studio condotto dalla società di ricerche sul mondo dei media SmithGeiger e commissionato dal Solutions Journalism Network. Questa indagine ha coinvolto 638 persone di età compresa tra i 18 e i 54 anni.
Il punto di partenza della ricerca è stato il focus su un trend evidenziato in questi ultimi anni, in particolare durante la pandemia. Le persone hanno dimostrato una costante perdita di fiducia nelle notizie prodotte dai mass media. Questo ha generato, di conseguenza, un interesse sempre maggiore in un giornalismo costruttivo e di qualità. Un bisogno che è andato delineandosi nei lettori: comprendere la realtà e sentirsi meno sopraffatti dalle notizie.
Il 51% delle persone intervistate nell’indagine ha affermato di preferire le storie di giornalismo costruttivo e delle soluzioni (di questi il 53% appartiene alla fascia di età 18-45 anni e il 47% alla fascia di età 45-54 anni). Il 32% degli intervistati, invece, ha dichiarato di ritenere che siano più interessanti le storie incentrate sul problema. Dato, questo, che può essere letto considerando come siamo stati abituati a informarci dai grandi media. È più immediato immaginare narrazioni problematiche che di soluzione. L’83% degli intervistati, inoltre, ha affermato di fidarsi delle storie di giornalismo costruttivo perché più affidabili e il 61% ha dichiarato di ritenere più interessante da leggere e ascoltare questo tipo di narrazione. Questi dati risultano coerenti anche considerando le differenze demografiche come età, sesso, posizione e convinzioni politiche.
Come vengono percepiti dai lettori gli articoli con un taglio costruttivo che vengono intercettati sui media?
Dallo studio di SmithGeiger sono emersi 5 aspetti su cui vale la pena riflettere da lettori e da giornalisti. Le notizie proposte come giornalismo costruttivo e di soluzione:
- Aiutano a fare la differenza nella propria comunità (dal 42% al 25%)
- Garantiscono la profondità delle informazioni (dal 41% al 30%)
- Forniscono un nuovo approccio alle storie (dal 40% al 25%)
- Raccontano ciò che conta (dal 37% al 28%)
- Offrono qualità della narrazione (dal 37% al 30%)
Il giornalismo delle soluzioni, secondo quanto emerso dalla ricerca, aiuta a comprendere la realtà.
Tra le persone intervistate è emerso che l’88% ritiene di aver reagito in modo positivo a una storia di giornalismo costruttivo. Un dato che pone l’attenzione su come, il giornalismo che punta alla narrazione di azioni concrete che mirano a risolvere i problemi della comunità, venga apprezzato da chi legge. A dare ancora più forza a questo dato è il fatto che il 52% degli intervistati abbia associato l’aggettivo “edificante” a questo tipo di giornalismo. Il 37% di loro ha affermato di poter definire ponderata la narrazione costruttiva. Infine, circa il 10% delle persone coinvolte nella ricerca ritiene che un articolo di giornalismo costruttivo abbia consentito loro di comprendere meglio un problema rispetto alla copertura tradizionale dei media.
Secondo i ricercatori che hanno condotto questa indagine, il 2021 può essere definito come l’anno delle soluzioni. Un pensiero che nasce dall’osservazione e dall’ascolto dei lettori che sembrano richiedere a gran voce una maggiore connessione con la propria comunità anche attraverso i media. Ecco che allora diventa importante proporre loro approfondimenti costruttivi, edificanti, ponderati e orientati alle soluzioni. Quelle che esistono ma vanno intercettate e raccontate.
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