6 Febbraio 2018

Valutazione di azienda: la presenza di beni “non strumentali”

di Fabio Landuzzi
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Il valore di un’azienda, o di un ramo di azienda, in caso di acquisizione – e dal punto di osservazione dell’investitore interessato all’acquisto – si assume normalmente composto da due addendi che hanno una derivazione ed una natura differente l’uno dall’altro:

  1. in primis, si tratta di stimare il valore dell’azienda considerandola in modo isolato (c.d. valore “stand alone”);
  2. poi, si tratterà di considerare il valore incrementale che l’acquirente ritiene di poter ottenere attraverso l’investimento mediante l’ottimizzazione delle sinergie che potrà apportarvi, le quali potranno interessare tutti i profili della gestione, ovvero quello strettamente operativo, quello finanziario, ecc.

Quindi, dal lato dell’investitore, il valore di acquisizione può essere identificato nel prezzo che questi è disposto a corrispondere, rispetto al valore c.d. “stand alone” dell’azienda target, tenuto conto dei risultati che si attende di ottenere dalla acquisizione anche in ragione dei benefici attesi dallo sfruttamento delle sinergie.

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Le perizie di stima e la valutazione d’azienda nelle operazioni straordinarie
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