21 Gennaio 2015

Voluntary disclosure: i benefici dell’imminente accordo con la Svizzera

di Nicola Fasano
Scarica in PDF

La sottoscrizione dell’accordo sull’effettivo scambio di informazioni con la Svizzera, come confermato da autorevoli rappresentanti del Governo, viene data oramai per sicura entro il termine del 2 marzo. Ciò consentirà la regolarizzazione dei capitali detenuti nella Confederazione elvetica con un trattamento agevolato nell’ambito della procedura di voluntary disclosure. Tale trattamento di favore si risolverà, in molti casi, in un consistente abbattimento dei costi “fiscali” della procedura.

Prima di analizzarli, è opportuna una premessa: l’accordo in via di definizione fra Italia e Svizzera prevede (presumibilmente a partire dal 2015) uno scambio di informazioni “a richiesta” e non “automatico”. Ciò vuol dire che le informazioni saranno date dalla Svizzera solo previa specifica richiesta da parte dell’Italia. Tuttavia, è opportuno ricordare come sulla base dell’accordo multilaterale sottoscritto dalla stessa Svizzera (oltre che ovviamente dall’Italia) in sede Ocse sulla base del modello “Common Reporting Standard”, la Svizzera a far data dal 2018 si è impegnata ad aderire allo scambio di informazioni automatico, che avrà ad oggetto i dati degli anni a partire dal 2017.

Continua a leggere gli articoli dell’archivio di Euroconference News, abbonati subito!
Grazie all'abbonamento
Hai accesso all'archivio completo con tutti gli articoli di Euroconference News
Hai la possibilità di effettuare il download in pdf di tutti gli articoli di Euroconference News
Accedi a Euroconference in Diretta il servizio di aggiornamento settimanale (in differita)
Ricevi ogni mattina la newsletter direttamente sulla tua casella di posta
Rinnovo automatico a prezzo di listino
Scarica il PDF di questo articolo
Scarica il Quotidiano in PDF